Martedì 27 settembre Francesco Totti compirà 40 anni. Un’età importante per ogni uomo (e donna) dove si inizia a fare un bilancio della propria vita. Anche Totti, fra undici giorni, si presume inizierà a fare questo bilancio, ma lo farà sui campi di Trigoria, perché il “Pupone” quel giorno si allenerà come fa dal 1993 ininterrottamente, da quando debuttò in Serie A alla tenera età di sedici anni e qualche mese. Da allora sono passate 758 partite, 116 assist, 305 reti e la favola dovrebbe terminare (condizionale assolutamente necessario) il prossimo 28 maggio: Roma-Genoa sarà (sarebbe?) l’ultima partita del Totti-calciatore, avvicinandosi quindi alle quarantuno “primavere”. Un record clamoroso per un giocatore che solo dieci anni fa, quando si riprese dal brutto infortunio alla caviglia che quasi gli compromise la partecipazione al Mondiale tedesco, non si pensava avrebbe giocato fino agli “-anta”. E nella maniera in cui sta giocando ora.
Dalla parte di Totti ci sono almeno tre fattori: la testa, le emozioni e (forse il più importante) i pochissimi infortuni subiti negli ultimi anni. E questo fattore è determinante per fargli ancora indossare gli scarpini chiodati e a segnare come domenica al 93′ sotto la “Sud”, anche se su rigore. Mettiamo le mani avanti: Totti si ritirerà all’alba dei quarantuno anni. Ma non è un record.
QUANTI “-ANTA” HANNO ANCORA CALCATO I CAMPI DA CALCIO
A quarantuno anno si ritirò Silvio Piola: era il 1954 e l’attaccante di Robbio pose fine ad una carriera iniziata nel 1929 nella Pro Vercelli e chiusa nella “rivale” Novara dopo 635 partite, trecentoquarantanove reti, due classifiche marcatori ed un Mondiale. E proprio Piola ed il suo record di gol in massima serie sono il chiodo fisso di Totti perché il numero 10 giallorosso è l’unico che, al giorno d’oggi, può batterlo.
Ma a quarantuno anni si sono ritirarti anche altri grandissimi giocatori: da Ryan Giggs ad Alessandro Costacurta, da Paolo Maldini a Javier Zanetti fino a Dino Zoff. Insomma, Giocatori con la G maiuscola, gente cui le proprie squadre (tranne il portiere friulano e Giggs) hanno ritirato il loro numero di maglia, cosicché nessun altro giocatore potrà mai più indossarlo. Non cose da poco.
Senza contare che Maldini, Zanetti e Costacurta hanno detto basta al gioco del calcio rispettivamente dopo 902, 858 e 693 partite. Ed i quattro giocatori appena citati hanno vinto una o più Champions League, ma solo Zoff ha avuto l’onore di alzare al cielo, da capitano, la Coppa del Mondo. E quella coppa il portiere azzurro l’alzò al cielo di Madrid all’età di 40 anni e qualche mese: nessun altro calciatore al Mondo ha alzato la coppa-sogno di ogni bambino a quell’età. A dire il vero un giocatore che ha fatto meglio di Zoff c’è, anche se la Coppa non l’ha alzata: Roger Milla, mitico attaccante del Camerun anni Ottanta-Novanta, segnò al Mondiale americano contro la Russia all’età di 42 anni. Un record che difficilmente sarà battuto, anche se nello scorso Mondiale brasiliano il portiere colombiano Faryd Mondragón superò il record di giocatore più anziano a disputare una partita mondiale (detenuto dallo stesso attaccante dei “Leoni indomabili”) a 43 anni.
Ed un calciatore a 41 anni vinse addirittura un Pallone d’oro, il primo della storia, nel 1956: sir Stanley Matthews. L’ex attaccante di Stoke City e Blackpool è a oggi il più vecchio vincitore del Pallone d’oro (FIFA e non) ed il più vecchio a giocare nella Nazionale dei “Tre leoni”, record che dura da ben cinquantanove anni: per quarantanove anni è stato il giocatore più vecchio a giocare nel massimo campionato inglese e per quaranta anni è stato quello di più vecchio giocatore a disputare una partita di un Mondiale, superato da Milla nel 1994.
Chi conta di arrivare a quarant’anni e giocare ancora un Mondiale è Gianluigi Buffon che di anni ne ha 38 e mezzo, para ancora come un ragazzino, ogni stagione sembra ringiovanire ed è reduce dal record di imbattibilità in Serie A. L’obiettivo del “Gigione nazionale” è quello di arrivare in Russia e difendere ancora la porta della nostra Nazionale: mettiamo avanti le mani (un’altra volta) e se dovesse vincere la Coppa, supererà il record di Zoff essendo nato a gennaio mentre Zoff è di febbraio. Però prima di arrivare alla finale di Mosca, dovranno passare altre due stagioni, la qualificazione al Mondiale russo e tutte le partite fino alla finale del “Lužniki”.
Sarà che il portiere è un ruolo dove c’è “poco correre”, ma altri due portieri si sono ritirati molto oltre gli “-anta”: il nostro Marco “nonno” Ballotta e Peter Shilton. Il portiere di Casalecchio di Reno ha giocato la sua ultima partita di Champions a 44 anni (è del 1964) mentre il portiere di Leicester (terra di miracoli, si vede) ha detto basta al calcio a quarantotto anni (nel 1997) e a quarantuno in Nazionale, detenendo il record di presenze in First Division/Premier League e con la maglia della Nazionale inglese.
Tornando ancora alle nostre latitudini, lo scorso maggio ha appeso le scarpette al chiodo anche Luca Toni, classe 1977 e calciatore più vecchio a vincere la classifica marcatori in Serie A a 37 anni con ventidue reti. La vittoria fu ad ex equo,in quanto la vinse anche Mauro Icardi, di sedici anni più giovane. E abbiamo lasciato per ultimo Alessandro del Piero che a quarant’anni disse basta dopo aver giocato in India con Delhi Dynamos e dopo ventitre stagioni (e mezzo) di calcio giocato a grandissimo livello.
E TOTTI NON E’ NEANCHE IL PIU’ VECCHIO A GIOCARE
Ad oggi in Serie A giocano tredici giocatori nati prima del 1980 mentre in cadetteria sono solo quattro: Francesco Totti, di questa piccola “legione”, non è neanche il più vecchio, superato da Roberto Colombo e Gabriele Aldegani, nati rispettivamente nel 1975 e quattro mesi prima dello stesso “Pupone”, rispettivamente terzo e quarto portiere di Cagliari e Pescara.
Totti è quindi l’attaccante più vecchio tra Serie A e B ed i supporter della Lupa sperano che, prima del soffio sulle quaranta candeline, Totti possa segnare ancora a Fiorentina, Crotone e Torino. Del resto, se sta bene ed è carico è giusto che giochi e sarebbe fantastico se segnasse almeno una rete. Largo ai vecchietti, allora. Loro non tradiscono mai.