Calcio e gioco: i proprietari e presidenti che hanno unito questi due mondi

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Il legame tra il mondo del calcio e quello del gioco è diventato, nel corso degli anni, sempre più saldo, ovviamente legiferato da varie regolamentazioni e dettami che consentono di mantenere una correttezza nel rapporto tra queste due forze. D’altronde il mondo del gioco, soprattutto a livello virtuale, necessita di tantissime garanzie e di sicurezza e, quando tutto ciò è garantito ,si può giocare al blackjack online per divertimento o per soldi, così come a qualsiasi altro gioco presente sui portali autorizzati, in maniera corretta e senza rischi.

In particolare, tornando al mondo del pallone,  negli ultimi anni abbiamo potuto notare come alcune figure di spicco abbiano avuto la capacità di operare in entrambi i campi. Questi imprenditori, infatti, hanno utilizzato le loro competenze per influenzare positivamente entrambi gli apparati. Andiamo a scoprire alcuni di loro e le storie rispettive.

Tony Bloom, dal poker al Brighton

Una delle figure più importanti in tal senso è sicuramente Tony Bloom. Nato nel 1970 a Brighton, parliamo di un matematico britannico che ha costruito la sua fortuna grazie al mondo delle scommesse e, in particolare, con il gioco del poker. Bloom infatti ha accumulato vincite significative nel professionistico e, in virtù anche di questo, nel 2006 ha fondato una società di consulenza specializzata nell’analisi dei dati sportivi per le scommesse, ovvero Stalizard (nome ispirato al suo soprannome “The Lizard”, affibbiatogli a causa della sua grande capacità di sangue freddo durante le sfide. Questa società utilizza algoritmi avanzati per valutare ogni probabilità di un evento sportivo e ha contribuito a rendere Bloom una figura di spicco nel mondo del betting.

Lo stesso Bloom, nel 2009, diventa proprietario e presidente del Brighton, portandolo a passare dalla League One alla Premier League fino alle competizioni europee, con investimenti strategici e applicazione di metodologie analitiche derivate dalla sua esperienza nel mondo delle scommesse. Bloom ha investito nel club oltre 400 milioni di sterline, finanziando la costruzione del nuovo stadio e implementando un modello di scouting basato sui dati statistici.

Vichai Srivaddhanaprabha, dall’impero dei duty-free al miracolo Leicester, fino alla tragica fine

Sempre in Premier League, più precisamente al Leicester City, abbiamo visto agire un altro imprenditore di successo, ovvero il fondatore del King Power Group Vichai Srivaddhanaprabha. Nato nel 1958 in Thailandia, Srivaddhanaprabha ha vissuto una poderosa ascesa nel mondo degli che lo ha fatto diventare uno degli uomini più ricchi del Paese.

Nel 2010 ha acquistato il Leicester, che all’epoca militava nella Championship (ovvero l’equivalente della Serie B italiana). Attraverso investimenti mirati e una gestione oculata, il club è stato trasformato e ha vissuto anche un’incredibile storia sportiva, vincendo la Premier League 2015/2016 con una delle imprese più incredibili nella storia del calcio, grazie anche alla sapiente guida di Claudio Ranieri in panchina.

La gestione di Srivaddhanaprabha è stata caratterizzata da una forte attenzione alla comunità cittadina e ai tifosi, con iniziative anche benefiche come donazioni agli ospedali locali. La sua prematura e tragica scomparsa nel 2018 ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore della città e dei tifosi.

Matthew Benham, sulle orme di Bloom

Così come Bloom, anche Matthew Benham si è interessato al calcio dopo esser diventato una sorta di pioniere nel settore del gioco. Dopo una carriera nel mondo delle scommesse sportive, infatti, Benham ha applicato modelli analitici al calcio, diventando proprietario del Brentford e portandolo in Premier League anche grazie al suo lavoro.

L’ingresso di questi imprenditori nel mondo del calcio ha ovviamente generato discussioni di stampo anche etico sullo sport. D’altronde il rapporto tra gioco e calcio sta diventando sempre più forte ma la cosa importante è garantire una certa trasparenza, oltre che agire nella legalità e con pratiche etiche.