Ricominciare, per evitare di affondare? Oppure fermarsi, cercando di ripartire al meglio e senza intoppi quando sarà possibile? Il calcio, travolto come tutti gli sport dall’emergenza Coronavirus, sta facendo i conti con un argomento spinoso, quanto inevitabile: quello del ritorno alle gare. I modelli che emergono, totalmente contrapposti l’uno all’altro, sono due.
Da una parte c’è quello belga e olandese. Jupiler Pro League ed Eredivisie (assieme a tutti i rispettivi campionati minori) hanno deciso di non ripartire. Le classifiche rimarranno quelle fissate al momento dello stop e determineranno l’accesso alle coppe europee e alle retrocessioni. Un meccanismo duro che, in maniera inevitabile, ha creato qualche malcontento: in primis l’Utrecht, arrivato a sorpresa contro il Feyenoord a guadagnarsi il diritto di disputare una finale di Coppa d’Olanda che non si terrà mai.
Dall’altra parte, poi, ci sono i campionati europei più ricchi: quelli che, con maggior forza, stanno provando ad organizzarsi per un ritorno alle gare che sia il più veloce e sicuro possibile. Il ruolo di capofila spetta senza dubbio alla Premier League. La volontà è quella di scendere in campo il 13 e 14 giugno, stanziando una cifra vicina ai 4 milioni di sterline per acquistare i tamponi (due per giocatore) a cui sottoporre tutti i tesserati delle 20 squadre partecipanti. Arsenal, Tottenham, West Ham e Brighton, nel frattempo, sono già tornate ad allenarsi.
Anche la Bundesliga spinge per la ripresa. Lo ha detto a chiare lettere il patron del Borussia Dortmund, Hans Joachim Watzke: “Se non giochiamo nei prossimi mesi l’intero campionato sarà prosciugato. E allora il calcio tedesco non sarà più nella forma che conoscevamo”. In ballo c’è il pagamento da parte della pay tv dell’ultima tranche di diritti televisivi: una situazione molto simile a quella italiana. La Lega di Serie A sta premendo affinché il Governo permetta la ripresa degli allenamenti collettivi per metà maggio: questo consentirebbe alle squadre di scendere in campo entro le successive quattro settimane, riuscendo così a completare la stagione in un mese e mezzo.
“Basta polemiche, lavoriamo di squadra” ha tuonato il presidente della Figc Gabriele Gravina, dettando la linea: la Federazione sta lavorando al miglioramento del Protocollo sanitario da presentare al Comitato tecnico-scientifico che aiuta l’esecutivo nella gestione dell’emergenza Covid-19. Spostandoci in Spagna, non ci sono ancora date certe per la ripresa della Liga: la prudenza la fa da padrona. Rafael Ramos, presidente dell’Associazione spagnola dei medici delle squadre di calcio, ha però affermato come il modello di ripresa adottato dall’Italia possa essere fonte d’ispirazione.
L’unico angolo d’Europa in cui al momento si gioca è la Bielorussia. Appuntamento il prossimo weekend per le gare di prima e seconda divisione, con le semifinali di Coppa in scena mercoledì 29 aprile. Non è certo uno spettacolo paragonabile ai lustrini della Premier: per chi non riesce a rinunciare al calcio in streaming, però, anche la Vysshaya Liga può diventare un appuntamento irrinunciabile. Si tratta, infatti, dell’unica opportunità per continuare a usufruire dei bonus di benvenuto proposti dai vari bookmaker, come ad esempio quello di Marathonbet che proprio in un periodo particolare come questo ha deciso di offrire per la prima volta ai suoi iscritti un bonus per divertirsi sugli sport che ancora si stanno giocando in pochi angoli del pianeta. Qui è disponibile L’ANALISI DEL BONUS MARATHONBET SU SPORTYTRADER.