Buongiorno: “Se il mister mi chiama sono pronto. Contento di rappresentare il Torino, su Vanoli..”

Il difensore parla anche del suo futuro

amichevole di calcio italia vs bosnia erzegovina
ALESSANDRO BUONGIORNO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Alessandro Buongiorno, difensore del Torino, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro la Svizzera.

Buongiorno: “Ieri abbiamo fatto i complimenti a Zaccagni”

Con la squalifica di Calafiori pensi possa essere arrivato il tuo momento?
“In ogni allenamento si cerca di dare il massimo per provare a mettere il mister in difficoltà. Dovesse essere il mio momento, mi sono preparato al massimo per essere pronto”.

Qual è stata la vostra reazione dopo che avete capito l’importanza del gol di Zaccagni per l’accesso agli ottavi? Vi sentite voi della difesa all’altezza della tradizione italiana?
“Ieri sera abbiamo subito fatto i complimenti a Zaccagni, dopo la partita eravamo felici e contenti per come alla fine sono andate le cose a Lipsia. Per quanto riguarda la difesa c’è questa tradizione di difensori italiani fortissimi, è vero: noi cerchiamo di prendere spunto per provare a fare il meglio possibile ed essere ai loro livelli. A volte chiediamo consigli a chi ci ha preceduto, ci capita di vedere le loro azioni e stiamo provando a fare il massimo per essere al loro livello”.

C’è nello spogliatoio la consapevolezza di poter fare lo scatto decisivo per crescere?
“Assolutamente, dopo l’ultima partita è aumentata anche la consapevolezza di un’Italia che non molla, che riesce a segnare all’ultimo minuto in una gara difficilissima. Sappiamo che quella contro la Svizzera non sarà una partita semplice, cercheremo di fare il massimo per arrivare pronti a questa partita. A livello di consapevolezza generale sappiamo di poter dare il massimo, di poter garantire il massimo dell’impegno e della professionalità”.

Il tuo valore si conosce. Ti senti uno dei migliori difensori in Italia?
“Non sta a me dirlo, io cerco di impegnarmi, di migliorare giorno dopo giorno e di fissare degli obiettivi per colmare le mie lacune. Sugli aspetti di campo penso di aver dimostrato che la fase difensiva è il mio punto forte, ma con Spalletti stiamo lavorando tanto anche sulla fase di possesso. L’ho fatto molto anche a Torino, credo di poter migliorare ancora sotto questo aspetto. Qualsiasi cosa è migliorabile”.

Come hai vissuto il ritorno alla difesa a tre? Ti ha impressionato Calafiori? E’ davvero così bravo?
“Sicuramente la difesa a tre per chi gioca nel mio reparto non può che essere una notizia positiva, ci sono più difensori che giocano. Ma la cosa importante è arrivare bene alla partita, utilizzare il giusto sistema di gioco per mettere in difficoltà gli avversari. Calafiori è un ottimo giocatore, un bravissimo ragazzo e mi ha aveva impressionato già col Bologna. In queste partite sta facendo molto bene”.

Quanto ti dà a livello di autostima il tuo passato in Nazionale visto che sei in questo gruppo ormai da un anno?
“La consapevolezza di poter essere pronto, di poter affrontare al meglio la partita. Sicuramente le gare già giocate con la Nazionale aumentano questa consapevolezza, in entrambe avevo giocato bene: la squadra in un’occasione ha vinto e in un’altra abbiamo pareggiato contro l’Ucraina e ci siamo qualificati. Mi danno consapevolezza per il futuro”.

Tu rappresenti il Torino qui, a chi hai pensato quando ti sei ritrovato in questa competizione?
“E’ stata una emozione grandissima, ho pensato a tutto il mio percorso da quando ero piccolino nel Toro, ho pensato alla mia famiglia che cerca di aiutarmi al massimo e un pensiero l’ho rivolto sicuramente a loro. Per il resto c’è un atmosfera fantastica, è la prima volta che vivo emizioni del genere e sono contentissimo di essere qui e di rappresentare una parte di Torino”.

Ti ha un po’ penalizzato questa fase di possesso in cui puoi migliorare nel minutaggio?
“Il mister fa le scelte, quello che possiamo fare noi è cercare di metterlo in difficoltà allenandoci al meglio. Se questo non avviene l’importante è restare concentrati, durante gli allenamenti e anche fuori dal campo perché se poi l’occasione arriva devi farti trovare pronto”.

Come vedete la Svizzera?
“E’ una nazionale molto tosta, giocano bene e sanno attaccare la profondità, sicuramente non sarà facile. Noi stiamo cercando di preparare la partita al meglio, vogliamo arginare le situazioni tattiche degli avversari. Saremo sicuramente pronti”.

Come vedi le poche domande sulla Svizzera? Perché c’è questo disinteresse?
“Non lo so… Dal nostro punto di vista è sicuramente una partita super impegnativa, con giocatori molto mobili che sanno trovare gli spazi. Sarà una sfida impegnativa e da non sottovalutare”.

Hai già sentito Rodriguez? Ne avete parlato di questa sfida?
“Ci eravamo parlati prima di salutarci al Torino, dicendo che la speranza era quella di vederci in finale… Ci vedremo un po’ prima ma non ci siamo detti cose particolari, ci siamo fatti l’in bocca al lupo per la competizione”.

Secondo te ci sono stati metri di arbitraggio diversi rispetto a ciò che vi eravate detti con Rosetti?
“Secondo me in generale sono stati giusti. Poi il mister ci dice di non pensare alle scelte degli arbitri, di non protestare platealmente, ma accettare le loro scelte e pensare alla nostra partita. Dobbiamo sempre restare concentrati sulla nostra gara e su ciò che stiamo facendo”.

Vedendo il tabellone: avete pensato di potercela fare?
“La nostra parte del tabellone è quella più facile, ma ogni partita non sarà facile. Speriamo di riuscire ad andare avanti, sappiamo quanto è importante per noi e per l’Italia in generale. Speriamo di farcela”.

L’in bocca al lupo te l’ha fatto anche Vanoli?
“Sì mi ha mandato un messaggio dicendomi di pensare in questo momento solo all’Europeo e che poi ci saremmo sentiti a fine competizione. Ho guardato qualche partita del Venezia, mi sembra un ottimo allenatore e avrò modo di conoscerlo”.

 Stai vivendo Spalletti per tanti giorni. In cosa ti ha sorpreso?
“Questa sua voglia di farci capire le sue idee di gioco, cerca di stare molto attento in qualsiasi allenamento, in qualsiasi occasione. A come ci alleniamo, ma anche a cosa facciamo mentre ci alleniamo, i passaggi giusti che ci ritroviamo in partita. Su questo lui è molto attento come è molto attento alla tattica, a come uscire dalla pressione, a come fare pressing. Nelle cose che dice mi ritrovo, sono tutte cose utilissime che ti permettono anche di migliorare dal punto di vista individuale. Questa è una cosa che mi ha stupito, riesce a farti crescere come giocatore oltre che collettivamente”.

A eccezione della Spagna nessuna delle favorite ha impressionato. Questo vi dà maggiore consapevolezza sul fatto che potrete dire la vostra?
“Questo ci rende consapevoli del fatto che nessuna partita sia facile. La morale è che non dobbiamo sottovalutare le avversarie perché ogni squadra è forte e nasconde pericoli e insidie. Bisogna arrivare sempre al massimo a ogni partita”.