Bundesliga, la parabola del Bayern

Barcellona Bayern Monaco

Ieri il Bayern ha vinto contro il Borussia Dortmund con un gol di Joshua Kimmich. Solo l’istinto dei campioni porta a fiutare la possibilità di un gesto talmente geniale. Un pallonetto da appena fuori area che è così inaspettato e preciso da rendere impossibile qualsiasi parata. Una rete incredibile che probabilmente regala ai bavaresi il 30esimo campionato, l’ottavo consecutivo.

Bayern, Kimmich giocatore totale

La parabola però non è solo quella del pallone che ha varcato la linea di porta. Joshua Kimmich ieri sera ha dimostrato di essere arrivato al livello top player. Nato come terzino destro, ha assorbito da ogni allenatore nuove funzioni e capacità che l’hanno trasformato in un jolly multiruolo. Guardiola gli ha mostrato il centrocampo e infatti è un ottimo mediano. Ancelotti l’ha riportato terzino spiegandogliene l’importanza in una squadra votata all’attacco. Oggi Flick può coccolarsi un giocatore diventato grande perché conosce i segreti di tutte le posizioni in campo. Il salto di qualità si nota perché ora escono dal cilindro (o meglio dai piedi) giocate come quella di ieri. Il protagonista di giornata è certamente Kimmich, la cui parabola però è indissolubilmente legata a quella del Bayern di questa stagione.

Bayern, la parabola verso la gloria

Kovac aveva lasciato dopo una cocente sconfitta per 5-1 contro l’Eintracht (sì, la stessa squadra che ora fatica tanto e non è così distante dalla zona retrocessione). Il punto più basso è tuttavia la base di una nuova partenza. Questa è la filosofia delle grandi squadre, questo è il modo di pensare del Bayern. Da quella macchia inizia a formarsi la nuova parabola disegnata prima di tutto da Flick. 15 vittorie in 18 partite mostrano bene il percorso ascendente. Si passa attraverso il nuovo patto con i senatori. Di nuovo tutti in campo Boateng, Kimmich, Lewandowski e soprattutto Müller, l’anima bavarese della squadra. L’allenatore si permette solo di introdurre qualche miglioria, come Alaba stabilmente centrale o la titolarità di Davies, terzino devastante. Ora che la parabola ha ripreso il verso giusto il Bayern ha in mano le sorti del proprio destino. Campionato in tasca, semifinale di coppa di Germania da giocare a giugno e quarti di Champions ormai ipotecati.