La tragica storia dell’autentico fenomeno venezuelano.
Oggi vi raccontiamo la drammatica storia di un pugile che ha conquistato il successo del pubblico tra il 2002 e il 2010. Stiamo parlando di Edwin Valero (27-0,27ko), noto anche con i soprannomi di ‘El Inca’, ‘El Dinamita’, ‘El Terminador’ e ‘The Liquidator’. Una carriera pugilistica interrotta purtroppo precocemente.
Valero nasce il 3 dicembre 1981 a Mérida, in Venezuela, in una famiglia estremamente povera. All’età di 12 anni, iniziò a praticare il pugilato dilettantistico, raggiungendo 86 vittorie (57 per ko). A settembre 2002 il suo primo match da professionista contro Eduardo Hernandez; già nel 2003, dopo appena undici incontri, la Golden Boy Promotions intuì le qualità straordinarie di questo giovane ragazzo venezuelano e decise di offrirgli un importante contratto. Tuttavia, un incidente motociclistico capitato al mancino due anni prima quando era ancora dilettante, fece saltare la trattativa. Nel 2004 infatti una risonanza magnetica evidenziò i segni dell’incidente e negli USA gli venne proibito di combattere.
Deluso a tal punto da pensare di smettere con la boxe, cambiò presto idea, apportando però un significativo cambiamento nel suo entourage; licenziando tutto lo staff e trovando conforto in Giappone.
Il 25 febbraio del 2006 Edwin Valero batte Vicente ‘El Loco’ Mosquera, e conquista il titolo mondiale super piuma WBA. Dopo aver difeso la cintura quattro volte, decise di passare nella categoria dei leggeri. Intanto, nel marzo del 2008, la commissione pugilistica del Texas gli concesse la possibilità di combattere nello stato senza subire approfondimenti clinici. Una decisione che non piacque all’Ufficio Immigrazione, forse a causa dell’ammirazione di Valero per Hugo Chavez: ‘El Inca‘ infatti nutriva un grande affetto nei confronti dell’allora presidente del Venezuela, tanto da tatuarne il volto sul proprio petto.
Ad Austin, il 4 aprile del 2009, Valero incontra Antonio Pitalua (che all’epoca deteneva un record di 40 successi per ko su un totale di 46 vittorie), lo mise KO in appena due riprese: Il pugile venezuelano era il nuovo campione WBC della divisione. A quel punto si cominciò a parlare di un’imminente sfida con Manny Pacquiao.
Purtroppo però il match del 6 febbraio del 2010 fu l’ultima apparizione di Valero sul ring. Un demone terribile, prese il sopravvento su di lui: il 10 aprile del 2010, il campione viene arrestato per aver ucciso a coltellate sua moglie, la 24enne Jennifer Viera, nel giro di poche ore dal suo arresto fu trovato morto suicida in carcere, il 19 aprile del 2010, all’età di 28 anni.
Una tragica fine, che sconvolse il mondo del pugilato, un talento che si spense troppo presto.