Boxe, De La Hoya minacciato dal cartello messicano prima del match contro Chavez

L’ex pugile rivela di aver ricevuto minacce dai trafficanti di droga.

In una recente intervista a Yahoo Sports, il fondatore della Golden Boy Promotion, Oscar De La Hoya ha ricordato la sua vittoria storica contro Julio Cesar Chavez in soli quattro round, conquistando il titolo WBC dei superleggeri.

Primo match: De La Hoya vs Chavez ’96

Vittoria però non gradita dai suoi stessi connazionali, infatti per loro solo ‘El Gran Campeonè considerato il più grande pugile messicano di tutti i tempi. Nel primo incontro tra i due campioni, Chavez aveva subito un taglio all’arcata sopraccigliare sinistra già alla prima ripresa, peggiorato round dopo round, di conseguenza aveva portato così l’arbitro Cortez alla sospensione del match per evidente impossibilità di continuare.

Secondo match: De La Hoya vs Chavez ’98

Due anni dopo, il 18 settembre 1998, la rivincita con De La Hoya ancora una volta uscito vincitore. Ma prima del secondo match tra i due pugili, il Golden Boy rivela al sito web americano che avrebbe ricevuto minacce di morte in caso di vittoria su Chavez: ”Gli uomini del cartello messicano sono andati in California e mi hanno minacciato: dicendo che se avessi vinto, chissà cosa mi sarebbe successo .. immagina la pressione per quell’incontro!”.

Concludendo la sua intervista l’ex campione del mondo aggiunge: “Il governo del Messico mi ha minacciato che se avessi indossato come di consueto la bandiera messicana accanto a quella americana sui miei pantaloncini, non mi avrebbero fatto lasciare il Paese. Ho persino la lettera firmata dal presidente Ernesto Zedillo