Intervenuto a “A casa dei campioni”, Edoardo Bove, centrocampista della Roma è tornato a parlare del club
Roma è sinonimo di casa per te che sei nato e cresciuto nell’Appio Latino, potresti raccontarci un po’ il tuo quartiere?
“La mia abitazione si trovava di fronte al Parco della Caffarella, che è uno dei luoghi simbolo del quartiere: senza ricorrere alla classica immagine della mamma che si affaccia dalla finestra per richiamare il figlio a fine giornata, devo dire che ho accumulato davvero tante ore di gioco – ovviamente con il pallone – nel parco. In generale sono legato a molti ricordi del mio quartiere: credo di averlo vissuto intensamente e di questo sono estremamente felice”.
Poi, quando eri ancora giovanissimo, la tua seconda casa è diventata Trigoria. Ricordi le emozioni che hai provato la prima volta che hai varcato quel cancello?
“Ricordo tutto perfettamente. Era il mio primo provino e mi sono presentato del tutto inconsapevole, in quanto mia mamma e mia nonna mi accompagnarono senza dirmi dove effettivamente stessimo andando. Il centro sportivo Fulvio Bernardini negli anni è diventato casa ed è chiaro che per me rappresenti un luogo speciale”.
Cosa significa per te vestire da oltre 10 anni i colori del cuore?
“Significa essere dentro un percorso iniziato da bambino: si tratta di un legame forte, che si intreccia con la passione per questo gioco e per questi colori. Se mi volto indietro, quei colori ci sono sempre stati”.
Da studente di economia, ti sei fatto un’idea sugli investimenti immobiliari nel contesto attuale?
“È un mercato che mi interessa, ma da qui a definirmi un esperto ne passa…”.
C’è una zona di Roma che dal punto di vista immobiliare ti affascina e dove un giorno ti piacerebbe vivere?
“Mi piacerebbe avvicinarmi il più possibile al Centro Storico. Se si ha la fortuna di vivere a Roma e di poterlo fare all’interno di un quartiere iconico, credo che prima o poi si debba cogliere questa opportunità”.
Che caratteristiche deve avere la tua casa ideale?
“Quella della casa è una scelta importante: dopotutto è il luogo dove trascorriamo più tempo al di fuori del centro sportivo. Per me non è fondamentale la vicinanza con il campo di allenamento. Mi piacerebbe piuttosto riuscire a coniugare due esigenze: quella di avere un giardino con la vicinanza al Centro Storico di cui parlavo in precedenza”.
Che approccio hai avuto quando si trattava di arredare la tua casa?
“Ammetto che mi piace dedicarmi all’arredamento e non sempre mi sono fermato all’essenziale”.
Ognuno di noi ha una stanza preferita. Qual è la tua?
“Devo dire che uno degli spazi a cui tengo di più è la cabina armadio: credo che in futuro dovrò dedicargli una metratura maggiore, perché al momento regna il disordine!”.
Casa al mare o casa in montagna?
“In città, a Roma”.