La calda estate di Bonucci
La notizia è iniziata a girare ieri e ha lasciato di stucco tutti, dagli addetti ai lavori ai tifosi: Leonardo Bonucci piace al Milan e la Juventus non sembra stacciarsi le vesti per una sua (eventuale) cessione.
Dopo sette stagioni, “Bonnie” lascerebbe la Juventus per approdare alla corte di Vincenzo Montella, andando (forse) a rafforzare in maniera importante il centro-difesa rossonero. Come la scorsa estate, il numero 19 di Viterbo pare sul piede di partenza: ieri c’era il Manchester City di Pep Guardiola e 60 milioni di…motivi, oggi il nuovo Milan cinese che ogni settimana regala colpi sensazionali. Ovviamente su Leonardo Bonucci non mancano interessamenti dalla Premier, visto che su di lui ci sono sempre il City e il Chelsea, con Antonio Conte che partirebbe da Londra in macchina per portare a Stamford Bridge il giocatore, ma anche in casa Inter si sta pensando a riportare alla “Pinetina” il centrale della Nazionale, che il 14 maggio 2006 lo fece debuttare in Serie A.
Come la scorsa estate, i tifosi della Vecchia Signora sono già sul piede di guerra per la cessione del loro difensore centrale, anima ‘e core di questa Juventus dei record (italiani), che andrebbe a rinforzare in maniera importante una squadra che vuole tornare subito a ricalare i fasti che furono. Per il numero 19 bianconero si parla di un’operazione che vedrebbe (tanti) milioni di euro più Romagnoli e de Sciglio, inseguito da tempo da Paratici e Marotta, anche se alcune voci di mercato parlano di 45 milioni cash, senza contropartite. Basterà questo a vedere la prossima stagione il difensore laziale con la maglia rossonera? Il tempo ce lo dirà.
Ma questo è stato un anno difficile per Leonardo Bonucci: il legame con mister Allegri non è mai decollato in questi tre anni e vista l’età del giocatore, il tecnico non sarebbe dispiaciuto della partenza del giocatore.
La calda estate non sarà solo per “Bonnie”, ma per tutti i tifosi bianconeri che vedono una grande cessione all’orizzonte, dopo quelle di Tevez, Vidal e Pirlo due anni fa e di Pogba, Morata e Zaza la scorsa stagione. La storia del club torinese è ricca di cessioni importanti, ma anche di acquisti importanti successivi a cessioni altrettanto importanti.
Eppure questa volta è diverso: Leonardo Bonucci piace ad una squadra italiana, una che è pronta a rigettarsi nelle coppe europee dopo tre stagioni, che vuole tornare a lottare per lo scudetto e che per farlo ha già ingaggiato sette giocatori spendendo oltre 90 milioni di euro.
Parlare di Bonucci-rossonero, nonostante le parole del suo agente (che ha anche la procura di Cuadrado e Bertolacci, giocatori che sembrano in uscita da Juve e Milan), è un azzardo, ma nel mentre è possibile parlare di un bivio: perché la Juventus dovrebbe cedere Bonucci e perché la Juventus non dovrebbe cedere Bonucci.
Cessione SI
Leonardo Bonucci è nato il 1° maggio 1987 e ha 30 anni. Trent’anni è un età fantastica per un calciatore: esperienza, maturità, forza e condizione top, sopratutto per un ruolo come quello del difensore centrale.
Il Manchester City la scorsa estate si disse “buttò” sul piatto 60 milioni di euro (120 miliardi del vecchio conio). Tanti, tantissimi soldi, per lo più per un difensore. Nella lista dei trasferimentipiù costosi della storia del calcio, Bonucci si sarebbe posizionato all’ottavo posto, a pari merito con Luis Figo e Radamel Falcao che nelle estati 2000 e 2013 passarono per quella cifra dall’Atletico Madrid al Monaco e dal Barcellona al Real Madrid.
Cederlo significherebbe portare nelle casse del club torinese una plusvalenza molto grande che potrebbe spingere la squadra di Andrea Agnelli a presentarsi nelle trattative con moneta tonate sul tavolo. La cessione (eventuale) di Bonucci porterebbe la Juventus o a far giocare titolare Rugani e/o Benatia o a reinvestire i milioni in entrata per un altro giocatore, visto che de Sciglio non è un difensore centrale. E’ un buon terzino, ma lungi dall’essere un centrale. Per di più alla pari di Bonucci.
Cessione NO?
Bonucci non è da cedere per vari motivi. Il primo: è il un capitano “di movimento” della Juventus e già solo per questo lo si dovrebbe blindare a vita. Il secondo: è il perno della BBC, la solida difesa bianconera che ha reso la Juventus una delle squadre più forti del Mondo. Terzo: con la Juventusè diventato il giocatore che è, vale a dire preciso e determinante.
“Leo” è un faro della difesa bianconera e della Nazionale e in giro non ce ne sono tanti del suo valore tecnico. Arrivato nell’estate 2010 dal Bari molto grezzo, oggi Bonucci è un difensore diventato un cigno e ammirato da tutti.
Questa stagione “Bonnie” ha giocato complessivamente 45 partite e segnato cinque reti, confermandosi non solo un pilastro di difesa, ma all’occorrenza anche uno che la mette dentro.
Per questo Leonardo Bonucci è a oggi uno dei migliori interpreti del ruolo di difensore centrale. Un ruolo non facile, ma che “Leo” sta svolgendo con molta cura e attenzione da molte stagioni. E il fatto di giocare in una difesa collaudata (e forte) come quella della Juventus (che è anche quella titolare della nostra Nazionale) gli è molto congeniale.
Di stagione in stagione, il ragazzo di Viterbo ha acquistato sempre più consapevolezza e autorità: 496 partite in carriera (compresa la Nazionale) e trentatre reti sono poche per uno che deve impedire agli altri di segnare.
C’è chi lo paragona, come autorevolezza, a mostri sacri come Franz Beckenbauer e Franco Baresi. Magari i paragoni sono un po’ azzardati, ma Bonucci ha le carte in regola per essere considerato come il Beckenbauer o il Baresi degli anni Duemila. In pratica, gli mancherebbe vincere quella benedetta Champions League.
Alla Juventus da sette stagioni, Leonardo Bonucci ha iniziato con molta difficoltà: qualche errore e qualche cartellino di troppo hanno fatto storcere il naso a molti tifosi, che rimpiangevano il fatto che l’Inter avesse preso il suo “gemello” Ranocchia. Ma Bonucci si è messo sotto e di stagione in stagione è diventato sempre più affidabile, completo e capace di difendere il “fortino”, oltre ad aver incrementato la capacità nei lanci lunghi per i compagni.
Con Conte, Bonucci è diventato un giocatore completo, con Allegri un Difensore con la D maiuscola. E “Leo” lo ha dimostrato: arrivato in punta in piedi, ha faticato molto ma poi è cresciuto alla distanza. E se non è un top player, poco ci manca. Anche perché non è facile essere dei top player ricoprendo il ruolo di difensore centrale.
Se la Juventus ha vinto i suoi sei scudetti di fila, ha fatto il double nazionale per tre anni consecutivi e ha raggiunto la finale di Champions League due volte negli ultimi tre anni, lo deve anche al suo numero 19, cresciuto mentalmente e tecnicamente. E non è un caso se è un leader sia dentro che fuori dal campo.
La sua cessione renderebbe la Juventus più debole in un settore che ha fatto le fortune del club torinese in questi anni, ma siamo sicuri che con i soldi incassati e con il risparmio del suo ingaggio, sicuramente davanti a Gigi Buffon arriverà (o arriverebbe) un giocatore dal peso specifico europeo importante. Poi per carità, viviamo in un tempo in cui le “bandiere” nel calcio si stanno, piano piano, ammainando e la Juventus ha sempre detto che i giocatori che non vogliono restare possono essere anche ceduti.
Ora la palla passa a Leonardo Bonucci che in questo caso non deve impedire il gol avversario, ma dare un senso alla sua carriera.