BENETTON RUGBY: MARCO BORTOLAMI NUOVO HEAD COACH PER I PROSSIMI TRE ANNI

È stato annunciato dal Benetton Rugby il nuovo head coach: Marco Bortolami ricoprirà il ruolo a partire dalla prossima stagione e fino al 30 giugno 2024.

Classe 1980 di Padova, Marco Bortolami e inizia la propria carriera da rugbista al Petrarca, dove rimane fino ai 24 anni ottenendo la vittoria di una Coppa Italia nel 2001. Si trasferisce nel 2004 in Francia per due stagioni al Narbonne in Top 16, prima di sbarcare in Premiership nel Gloucester, dove milita per 4 anni. Bortolami rientra in Italia nel 2010 giocando per gli Aironi e dopo lo scioglimento del club continua la sua esperienza in Celtic League con le Zebre, dove è anche capitano – ruolo che ha ricoperto anche in altre squadre dove ha militato.

Rugby, la carriera di Bortolami nuovo Head coach Benetton 


Esordisce in Nazionale nel 2001 contro la Namibia, l’anno seguente viene nominato dal coach Kirwan capitano dell’Italia nello scontro contro gli All Blacks ad Hamilton. Questa nomina lo rende il capitano più giovane della storia dell’Italrugby; nella stessa partita ha firmato la sua prima meta in Nazionale. Bortolami può vantare nel suo curriculum 112 caps, 12 Sei Nazioni – con 51 presenze – e 3 Mondiali (2003, 2007, 2011), numeri che lo rendono un simbolo della storia recente del movimento rugbistico nazionale.
Nell’estate 2016, solo un mese dopo il suo ritiro dal rugby giocato, viene scelto dal Benetton Rugby come assistant coach con delega agli avanti ed alla touche – nomina legata alla sua notevole esperienza internazionale e al grande carisma. Nei 5 anni trascorsi in biancoverde ha dato prova di meritare la prestigiosa possibilità di essere l’head coach dei Leoni.

Le parole di Amerino Zatta 

Il presidente biancoverde Amerino Zatta dichiara: “Marco in questi anni ha dimostrato di possedere la serietà e le capacità senza dimenticare l’importante know how internazionale per ricoprire il ruolo che abbiamo deciso di assegnarli. Inoltre l’esperienza accumulata nelle vesti di assistente nelle ultime cinque stagioni gli ha permesso di conoscere alla perfezione il nostro club, la nostra filosofia ed ogni dinamica della nostra squadra. Per tutte queste ragioni, riteniamo Bortolami la figura adatta al nostro progetto ed a riguardo stiamo lavorando per affiancargli uno staff adeguato”.

Il commento di Pavanello 


Aggiunge poi Antonio Pavanello (direttore sportivo): “Apriamo un nuovo ciclo nel segno della continuità. Come società era nostro obiettivo primario dare consequenzialità e solidità al progetto ed è proprio considerando questi presupposti che abbiamo scelto di elevare Marco a capo allenatore. Un ruolo primario, delicato, oltre che responsabile di convogliare le soggettività del numeroso staff tecnico a nostra disposizione nella filosofia Benetton Rugby. In questi anni Marco si è messo in mostra compiendo un notevole percorso di crescita, dimostrandosi un profilo altamente professionale, propositivo, in possesso delle giuste caratteristiche per essere il nostro nuovo head coach. Infine posso anticipare che al suo fianco costruiremo uno staff di assoluto valore composto da figure esperte che riusciranno a supportarlo al meglio”.

Rugby, Bortolami Head Coach Benetton: le prime parole 


“Sono molto onorato della scelta da parte del club di affidarmi la responsabilità e concedermi l’opportunità di essere il prossimo capo allenatore. Credo fermamente nelle qualità della squadra, nel suo potenziale e ciò mi rende estremamente eccitato e motivato per le sfide che andremo ad affrontare. In questi cinque anni abbiamo imparato sia dalle cose che hanno funzionato bene che da quelle che hanno funzionato meno, soprattutto nelle ultime due stagioni. Quest’ultime rientrano comunque in situazioni che possiamo certamente controllare e pertanto non posso che essere fiducioso. In conclusione tengo a sottolineare come il mio focus sino alla fine della stagione rimarrà quello di supportare Crowley e la squadra per provare a vincere ogni gara che avremo da questo fine settimana contro Munster in avanti” conclude Marco Bortolami.