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Benatia l’incompreso

Il mondo del calcio si divide, da sempre, tra giocatori sopravvalutati e giocatori sottovalutati. Medhi Benatia non rientra in nessuna di queste due categorie ma ad una categoria a sé, quella dei giocatori incompresi.

Il nuovo acquisto juventino è arrivato a Torino dopo un tira-e-molla durato oltre un anno ed il direttore generale Marotta si è accordato con il Bayern Monaco per un prestito con diritto di riscatto che potrebbe portare definitivamente il capitano della Nazionale marocchina a vestire i colori bianconeri a fine stagione per un totale di 20 milioni. Ed accaparrarsi per una cifra così bassa un giocatore d’esperienza come Benatia, signori, è un gran colpo.

Reduce da due stagioni sotto tono con il super club bavarese, dove è stato bloccato da qualche infortunio (e polemica) di troppo e dall’essere la riserva di Boateng, Dante e Badstuber, per Medhi Benatia si sono aperte le porte della difesa più forte d’Italia e tra le migliori d’Europa.

Verrebbe da pensare che il giocatore franco-marocchino sia un giocatore sopravvalutato, visto che è passato dalla Roma ai bavaresi per 26 milioni di euro e loro dopo neanche 50 partite in due anni abbiano deciso di cederlo in prestito.

Ma Benatia era anche un giocatore sottovalutato tre anni, visto che dopo tanta gavetta in alcune squadre di Ligue 2 (Tours, Lorient, Clermont) e dopo tre buone stagioni a Udine, nell’estate 2013 passò alla Roma per 13,5 milioni di euro.

Nella sua unica stagione in giallorosso, Benatia diventò un difensore centrale di grande spessore, migliorando la tecnica e le performance, giocando a livelli mai raggiunti prima. E si fece notare come un goleador inaspettato, viste le cinque pregevoli reti messe a segno in campionato. Difensore roccioso con il vizio del gol, cosa chiedere di più?

Ed il Bayern Monaco cosa ha fatto? Se lo è portato all'”Allianz Arena” pagandolo molto (e remunerandolo ancora di più) per imbastire una squadra che sarebbe stata in grado di vincere in Europa. Peccato che i rossoblu bavaresi, con il franco-marocchino in rosa, in due stagioni hanno vinto solo due titoli nazionali consecutivi e una Coppa nazionale, mentre in Champions League il team di Guardiola si è spinto due volte in semifinale. Ovviamente se il Bayern Monaco ha fallito, la colpa non è stata solo di Benatia, ma di un insieme di fattori.

Con l’arrivo in difesa anche di Mats Hummels, per Benatia gli spazi di gioco si sarebbero ridotti ancora di più e o si sarebbe trovato una nuova squadra o altrimenti avrebbe scaldato la panchina per tutta la stagione, con buona pace dei 26 milioni di cartellino e dei 4 milioni di ingaggio annuo per cinque stagioni.

Benatia allora si è accordato con la Juventus (che ha superato le offerte di molte squadre europee) ricordandosi dell’interesse della scorsa stagione e ora fa parte di una squadra che con il suo arrivo non solo si è rafforzata di più, ma che va a rafforzare un settore del campo forte già di suo e che ha già visto l’innesto, a parametro zero, di Dani Alves. Senza contare che è stata confermata in blocco la BBC, il tridente di difesa costituito da Barzagli, Bonucci e Chiellini che, con capitan Buffon, costituisce la diga bianconera (e della Nazionale) da sei stagioni e mezzo.

Si penserebbe che Medhi Benatia sia passato da una panchina all’altra e invece non sarà così, perché il primo giocatore marocchino della storia juventina in questo precampionato si sta dimostrando non solo come un ottimo centrale, ma anche come un inaspettato goleador, andando a segno contro Tottenham e South China con due bei colpi di testa, il suo marchio di fabbrica. Siamo certi che il difensore nativo di Courcouronnes giocherà molto spesso e farà molto bene. Ed ecco allora che scatta l’incomprensione: ma Benatia è forte o non è forte, è sopravvalutato o non è sottovalutato?

La stagione sarà molto lunga ed impegnativa e i tre difensori bianconeri (novantasei anni in tre) avranno bisogno di un ricambio ed ecco che qui il giocatore marocchino dovrà fare in modo di farsi trovare pronto e sul pezzo per fare in modo di essere tesserato con la Juventus per la prossima stagione. Con i cross che potrebbero arrivargli dalle fasce, ecco che il suo stacco di testa, e la sua esuberanza in campo, potrebbero fare comodo alla Juventus, senza contare che è abile nelle chiusure e nei tackle. Verrebbe da pensare che Andrea Barzagli potrebbe anche prendersi qualche pausa e i tifosi juventini, visto che purtroppo il difensore toscano spesso è ko per infortuni, possono stare tranquilli visto che i due anni in Germania hanno forgiato Benatia nella tattica e nella tecnica, nonostante lo scarso impiego.

E poi l’ex difensore della Roma è un vero jolly difensivo, essendo a suo agio sia con la difesa a quattro che con quella a tre, in ogni ruolo. La Juventus ha guadagnato non solo l’erede di Barzagli (Benatia è un classe ’87), ma anche l’erede di Martín Cáceres, un giocatore a tutta…difesa.

Ovviamente sarà poi il campo a parlare sia in Italia che, soprattutto, in Champions League. E Benatia avrà modo di far tornare al mittente le critiche che lo considerano un giocatore sopravvalutato, diventando così un giocatore indispensabile come lo è stato nella Roma prima e prima ancora nell’Udinese. E poi giocare con continuità servirà al ragazzo stesso, prima di tutto.

Magari il fatto che da noi possa esultare dopo un gol mimando una mitraglia potrebbe servigli per dargli la scossa per diventare il difensore bianconero del futuro e far capire che è un giocatore incompreso ma che merita grande fiducia e stima.

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