Le tre squadre hanno in comune il recente passato: l’eredità lasciata da Guardiola è pesante
Passano le stagioni, cambiano i calciatori, si sostituiscono gli allenatori, ma ciò che incredibilmente è rimasto nelle tre squadre in cui è passato Guardiola è il modo di giocare, tutte e tre hanno conservato l’impronta del guardiolismo di base, quel tiki taka che è alla base dei successi dei tre club.
Luis Enrique e Ancelotti hanno mantenuto la stessa impronta tattica, migliorandola, ma il tema tattico della fitta trama di passaggi a ridosso di centrocampo e trequarti è rimasta, il tecnico italiano usa un possesso palla leggermente più basso non ai limiti dell’area di rigore, diciamo intorno ai 25 metri, riuscendo a sfruttare maggiormente le fasce con Robben da una parte e Ribery dall’altra, non disdegnando anche le incursioni di Lahm e Alaba.
Il Barcellona attua un possesso palla più alto ai limiti dell’area di rigore, attendono lo smarcamento dei tre fenomeni Messi, Neymar e Suarez, il loro smarcamento è sintomo di rete certa.
Guardiola nel City ha imposto lo stesso tema tattico, qui contano le avanzate di De Bruyne a destra e quelle di Sanè a sinistra, con Aguero che è libero di svariare su tutto il fronte d’attacco, ma la cosa incredibile è che non è riuscito ad imporsi nel campionato Inglese subito come vincente, proprio perchè in campionato il vecchio 4-4-2 è il giusto antidoto contro il guardiolismo.