↔. Questo simbolo significa se e solo se. Si usa in matematica per indicare l’unica condizione necessaria che rende vera un’operazione. Anche Josep Maria Bartomeu sa fare i suoi calcoli, ma di natura politica. Il presidente e Messi sono i protagonisti della rovente estate di Barcellona. Nessuno dei due però ha mai aperto bocca finora. Leo non ha molto da dire dopo la pietra tombale mandata via fax dai suoi avvocati. Il numero uno blaugrana, a sua volta, ha deciso di farsi sentire, ma non in modo diretto. Vari direttori sportivi e portavoce sono riusciti in qualche maniera ad alzare un muretto di protezione contro critiche e vergogna. In sostanza la mossa difensiva consiste nel far sapere a Messi che non può andarsene senza il pagamento della clausola da 700 milioni. L’obiettivo però era prendere tempo per vedere quanto l’argentino facesse sul serio. Il fuoriclasse non solo è convinto della decisione ma, come c’era da aspettarsi, si è già trovato un’altra squadra. Sembra infatti che il Manchester City sia pronto ad offrire al giocatore le stesse cifre che ora sborsa il Barcellona. Spunta già pure l’offerta per l’acquisto che si aggirerebbe attorno ai 100 milioni più Bernardo Silva, Gabriel Jesus ed Eric Garcia.
Barcellona, Bartomeu si dimette se Messi non se ne va
A questo punto della guerra scatenata da Messi, Bartomeu cala l’asso. Il presidente è universalmente riconosciuto come una delle cause che sta distruggendo il Barça. Nonostante l’umiliazione in Champions e il conflitto con i giocatori non si è dimesso. Ora invece fa trapelare di essere disposto ad offrire la sua testa sulla ghigliottina, se e solo se Messi resta. La più geniale delle mosse o disperazione allo stato puro? Solo il futuro lo dirà. Leo deve decidere se rispondere per le rime a Bartomeu, magari con una conferenza stampa. Di certo non vuole parlarci a quattr’occhi, visto che non è previsto nessun incontro tra i due nonostante la presenza dell’argentino alla ripresa degli allenamenti lunedì.