Ieri sera sono iniziati i quarti di finale di questo Europeo 2016 che sta entrando sempre più nel vivo: la finale di Saint-Denis del 10 luglio si sta avvicinando piano piano e da ieri a domenica sera il lotto delle otto Nazionali diventerà di quattro, di due e poi una sola alzerà al cielo di Parigi la “Delaunay”.
La prima semifinalista è il Portogallo, che ieri sera ha battuto ai calci di rigore la Polonia. Questa sera alle 21, allo stadio “Pierre Mauroy” di Villeneuve-d’Ascq, teatro della sconfitta dell’Italia contro la Repubblica d’Irlanda nella terza partita del girone eliminatorio, si affronteranno il Belgio e una delle due sorprese di questo Europeo, il Galles del Ct Chris Coleman
I britannici, al loro primo Campionato europeo e lontani dai palcoscenici internazionali addirittura dal Mondiale svedese del 1958, dove arrivarono anche li ai quarti di finale eliminati dal Brasile futuro campione, sono uns bellissima sorpresa.
Inseriti nel girone B con i “cugini” dell’Inghilterra, l’Austria e la Slovacchia, si pensava che il Galles partecipasse come sparring partner. Ed invece i Dreigiau hanno vinto il girone, sconfiggendo Slovacchia e Russia e perdendo con l’Inghilterra. E negli ottavi hanno battuto, con un pizzico di fortuna, l’Irlanda del Nord e ora aspettano i Diavoli rossi del Belgio, favoriti per la vittoria finale.
Il Galles ha dimostrato di essere un bel collettivo: tecnica non eccelsa, ma tanto cuore. E nel calcio, soprattutto quando si approda per la prima volta nei quarti di finale dopo quasi sessant’anni, conta più avere il cuore che i piedi buoni.
Coleman può ritenersi soddisfatto della performance della sua squadra, ma perché non provare a fare one step beyond? Perché non fare un passo in avanti verso la storia? Sarà difficile contro Hazard e compagni, ma tutti i tifosi gallesi iniziano a sognare in grande e, anche se il cammino dovesse interrompersi contro i numeri 2 del ranking FIFA, possono essere più che soddisfatti. Ma fino al triplice fischio, nulla sarà compromesso.
Sicuramente l’asso nella manica del Ct classe 1970 è il più forte calciatore gallese della storia, ancora di più di John Charles, Mark Hughes, Gary Speed, Ian Rush, Craig Bellamy e del“divino” Ryan Giggs: mister 100 milioni, Gareth Bale.
Il numero 11 di Cardiff si sta affermando come uno dei più forti calciatori di questi ultimi anni e sta facendo vedere cose importanti, alla faccia di chi credeva che fosse un craque economico piuttosto che calcistico.
Bale ha giocato, ovviamente, tutte e quattro le partite del Galles e il suo score è impressionante: tre reti, capocannoniere finora come Antoine Griezmann e Alvaro Morata, ed un assist. Il gol su punizione contro la Slovacchia, oltre ad essere stato il primo gol gallese in un Europeo, è stato di una magistralità senza eguali. Come dire: da uno pagato 100 milioni cosa ci si voleva aspettare? Le cose banali lasciamole fare agli altri. Le altre reti del Galles sono state messe a segno da Hal Robson-Kanu, Aaron Ramsey, Neil Taylor e l’autogol nordirlandese di Gareth McAuley che ha permesso al Galles di approdare ai quarti di finale.
Gareth Bale è migliorato tatticamente e tecnicamente negli anni, sin da quando vestiva la maglia del Southampton: nato terzino sinistro, ora è un esterno d’attacco mancino con molte partite da centrocampista alle spalle. La sua dote maggiore è la corsa, visto che si dice che in campo possa superare in molti momenti di una partita i 36 km/h: i tifosi del Barcellona si ricordano ancora oggi il suo gol messo a segno in un Clasico di Copa del Rey, con il numero 11 del Real Madrid che si è fatto più di cinquanta metri palla al piede, scartando un avversario uscendo anche dal rettangolo di gioco per tornarci e battere il terzo portiere blaugrana Pinto. Si dice che un giocatore con tanta corsa abbia poca tecnica: la sua forza è la corsa, il suo credo è la sgaloppata sulla fascia e con Gareth Bale anche le regole non scritte vengono smentite.
Due volte miglior calciatore della Premier League come Thierry Henry, Cristiano Ronaldo, Mark Hughes e una in più di gente del calibro Gary Lineker, Eric Cantona, Dennis Bergkamp, Ruud van Nistelrooy e dei connazionali Rush e Giggs. Insomma, un predestinato.
E da quando è atterrato al Real Madrid è diventato un calciatore ancora di più fenomenale. E non solo perché gioca accanto a CR7, Modric, Benzema o Kroos ma perché è esploso definitivamente anche se in passato si capiva che aveva le stimmate del campione: basta chiedere all’Inter quando, il 20 ottobre 2010, vinse contro il Tottenham dell’allora sconosciuto Bale che nella ripresa segnò ben tre reti facendo sudare agli allora tripletisti in carica la vittoria contro gli Spurs.
Se il Bale-giocatore di club in pochi anni ha vinto il vincibile, il Bale-nazionale nasce addirittura a 16 anni, 10 mesi e qualche giorno quando, giocando una scampolo di partita nell’amichevole contro Trinidad Tobago, divenne il più giovane debuttante con la maglia dei “dragoni”, mentre il primo gol è arrivato due partite dopo, diventando il più giovane marcatore della storia della Nazionale del suo Paese a poco più di 17 anni. Un predestinato? Assolutamente si. Ancora una volta.
Gareth Bale è l’uomo immagine non solo del Galles ma di tutta la manifestazione: tre reti in tre partite come Michel Platini nel 1984, Hristo Stoichkov e Alan Shearer nell’Europeo inglese del 1996, il serbo Savo Milosevic nel 2000, Ruud Van Nilsterooy ed il ceco Milan Baros nell’Europeo portoghese del 2004, con l’ex attaccante olandese che segnò ben quattro reti nelle prime tre partite. In pratica, Bale in questo Europeo sta facendo meglio di top player come Paul Pogba, Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic (già uscito nella fase a gironi), Thomas Müllere Robert Lewandosky.
L’attaccante gallese è corsa, tecnica, corsa, talento puro, corsa, visione di gioco, corsa e una caparbietà che lo sta rendendo come uno dei più forti giocatori di questi anni Dieci del XXI secolo.
Chi lo avrebbe detto che l’onore della Gran Bretagna ora, dopo le eliminazioni di Nord Irlanda ed Inghilterra, sarebbe stato nelle mani del piccolo Galles? Se la “Brexit” ha fatto uiscire il Regno dall’Unione europea, la “Europ-exit” per i “dragoni” arriverà, male che va, solo questa sera. E chissà che il Galles non faccia anche il colpo gobbo contro il Belgio.
Del resto con un Galles ed un Bale così, ci si può aspettare di tutto. Con buona pace di John Charles, Mark Hughes, Ryan Giggs e degli eroi di Svezia 1958.