Atalanta, questo può essere l’anno buono per lo scudetto

I nerazzurri sognano il tricolore

Zapata
Duvan Zapata ph: Fornelli/Keypress

Sono anni ormai che l’Atalanta si è imposta come una delle nuove big del campionato. Lo dimostra, a maggior ragione, l’ultimo mercato, che potrebbe concludersi per la Dea con il ritorno di Davide Zappacosta. Dal 2014, insomma, di acqua sotto ai ponti ne è passata. E l’Atalanta, tramite una gestione oculata e saggia, non può essere più considerata né una sorpresa né un miracolo. I bergamaschi vengono da stagioni a grandi livelli in cui spesso si è fatto un pensierino anche per lo scudetto, che avrebbe il sapore più che storico.

Ma dopo anni passati a costruire un progetto fin qui senza trofei, che sia questo l’anno buono per Gasperini e i suoi uomini? In una Serie A fortemente influenzata, ancora, dal Covid-19, non è da escludere alcuna sorpresa. Che chance hanno gli orobici di trionfare alla fine della Serie A 2021-2022?

I migliori siti di scommesse non AAMS hanno pochi dubbi: se la Juve è la candidata numero uno per la vittoria finale, e l’Inter insegue subito dietro, è proprio l’Atalanta la squadra che può strappare il biglietto finale per il trionfo. La quota è a 6.20, sensibilmente abbassata negli ultimi anni: chi l’avrebbe mai detto. L’Atalanta è una realtà tale che oggi supera, nei pronostici iniziali, altre dimensioni ben più affermate come il Napoli, il Milan, la Roma. Merito della famiglia Percassi e delle scelte di Gasperini.

Anche quando non era scontato: vedasi il caso Gomez, che avrebbe potuto rappresentare un boomerang per gli orobici. Invece nulla, finito tutto con un addio rapido e indolore. Vedasi la gestione Zapata: promesso sposo dell’Inter, probabilmente resterà in bergamasco.

Le cessioni non hanno scalfito l’animo del gruppo, che resta compatto come dimostrato a Torino, quando la partita si era complicata e il pareggio pareva essere il risultato più giusto. A fronte degli addii, comunque pesanti come quello di Gollini e Romero, ambedue finiti al Tottenham, sono arrivati i soliti colpi, tra prospettiva e già affermati. Musso, Demiral, Pezzella, tutti acquisti che dimostrano quanto grande sia diventata la Dea. Che può permettersi di cedere a cinquanta milioni, investendone trenta o quaranta.

Simbolo di una società economicamente forte, che ha sì subito i colpi del Covid-19 ma che ha resistito, solidamente. Sono tutti buoni presagi. Certo, difficile dire se l’Atalanta vincerà lo scudetto ma in un campionato fitto di impegni, dove contano i dettagli, non ci sarebbe da meravigliarsi. I tempi sono maturi.