Il tedesco non fa più parte del progetto di Arteta. Il problema però potrebbe non essere di natura tecnica.
C’era una volta Mesut Ozil. La sua favola calcistica è ormai finita. Le zero presenze nella nuova stagione mostrano bene come sia rimasto fuori dalla rosa. Mikel Arteta ha provato a dargli un’ultima chance, che però non è stata sfruttata. Nell’ultima conferenza stampa l’allenatore spagnolo ha detto che Ozil è un suo fallimento. Può essere vero, ma per una minima parte, visto che, da quando Arteta ha preso in mano l’Arsenal 10 mesi fa, è riuscito a migliorare chiunque. La squadra ne ha giovato molto perché sono arrivate idee decise che hanno dato sicurezza. I risultati difficilmente mentono: FA Cup vinta, come il Community Shield.
Sono migliorati tutti tranne Ozil, che è stato legato e bloccato dai suoi stessi problemi. Prima il ritiro improvviso con strascichi dalla nazionale, poi l’incapacità di dire basta ai videogiochi. Il tedesco ha così iniziato a partecipare sempre meno ad allenamenti e alle partite perdendo la voglia di giocare. Forse nel suo disinnamoramento Arteta pensa di non aver fatto abbastanza. Un fallimento con il giocatore, che ha conseguenze sulle casse del club: Ozil è il più pagato della rosa e non si vede mai in campo.
Il rappresentante del tedesco però ha proposto un altro punto di vista. Il fantasista sarebbe finito fuori rosa perché inviso alle autorità cinesi. Nel dicembre scorso infatti si era schierato con decisione contro la persecuzione degli Uiguri, il popolo turcofono che vive nella regione dello Xnjiang. Le parole di Ozil avevano portato all’oscuramento in Cina di Arsenal-Manchester City del 15 dicembre. Ora il club, per evitare di rimanere escluso da un mercato potenzialmente molto proficuo, avrebbe deciso di escludere Ozil dalla rosa. Un intrigo internazionale che forse non riapre la favola del giocatore, ma che deve sicuramente cambiare i giudizi al suo riguardo.