Il tecnico della Fiorentina Antonio Cincotta si racconta ai microfoni di sportpaper
Antonio Cincotta, il tecnico della Fiorentina Women, in esclusiva per SportPaper. La squadra viola, ormai da anni, si conferma una dei team più competitivi della Serie A: “Ho giocatrici forti ed esperte che mi rendono un allenatore fortunato. Credo sia questo il nostro segreto. La qualità della rosa è sempre un fattore determinante”.
Una carriera tutta al femminile la sua: “Ho iniziato tanti anni fa, un po’ per caso. Ho avuto la fortuna di fare tanta gavetta e vincere in campionati diversi così, non ne sono mai uscito. E sono felice qui”.
L’avvento alla guida della società viola di Rocco Commisso, ha confermato una volta di più – se mai ce ne fosse stato il bisogno – che la scelta di Mister Cincotta fosse quella giusta: “Lui, sua moglie e tutto il suo staff stanno facendo cose incredibili, anche per le donne. Soprattutto in questi giorni delicati. Ogni mattina mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa posso fare e dare per meritarmi tutto questo”.
Tra Italia e Europa
La Fiorentina è stata sicuramente una delle società pioniere nell’ambito del calcio femminile. Una visione lungimirante che ha permesso alla squadra di ottenere grandi risultati in Italia e godersi anche l’inno della Women Champions League affrontando i top club europei. Il divario però è ancora ampio ma Antonio Cincotta ha la ricetta giusta per diminuire questa forbice: “Per la costruzione di un futuro vincente ci vuole tempo, costanza, perseveranza, organizzazione e investimenti programmati”.
Anche se, è giusto sottolinearlo, che negli ultimi anni in Italia si sono fatti davvero tanti progressi anche se ancora manca qualcosa: “Passi avanti ne sono stati fatti tanti. Ora è fondamentale non fermarsi e raggiungere l’ultimo step: che lo sport in rosa possa essere riconosciuto come uno sport professionistico”.
E il Mondiale di Francia 2019 sembrerebbe davvero aver smosso le coscienze di addetti ai lavori e non solo: “Ricordo che ero a Rimini e tenere dei corsi per la Figc, giocava l’Italia e tutta la città era ferma, nei locali all’aperto, a seguire l’inno nazionale. Credo che da ora in poi non ci sarà più la distinzione tra mondiale femminile e maschile ma solo due “mondiali” entrambi seguitissimi”.
Il calcio al tempo del Covid-19
Tutto fermo il mondo dello sport a causa della pandemia del covid-19 e così, ovviamente, anche il calcio femminile. In questo periodo anche il ruolo dell’allenatore si trasforma e diventa virtuale: “Il mio compito, in queste settimane, è di incoraggiare le ragazze. Non si può fare molto quello è vero ma con il mio staff e la squadra ci ritroviamo online ogni 48 ore”.
“Ciò che amo di più fare è aiutare le mie calciatrici a non annoiarsi” ed è proprio per far fronte a questa esigenza che Antonio Cincotta ha trovato una soluzione innovativa: “Cerco di dar loro stimoli nuovi e quindi nei nostri allenamenti inserisco degli ospiti speciali. Settimana scorsa era connesso con noi il guru del fitness Paolo Zotta, questa volta interverrà Fabio Turchi, campione del mondo dei pesi massimi leggeri e tifosissimo della Fiorentina. Non sarà molto ma cerchiamo di rendere le nostre giornate meno monotone e più simili possibili a quelle che potremmo vivere sul campo”.
I tempi di un possibile ritorno o meno sul terreno di gioco sono ancora incerti: “Il calcio è uno sport di contatto dove si suda e si è sempre a stretto contatto con l’avversario. Mi sembra una situazione estremamente delicata e non ho una vera competenza per esprimere una opinione certa. C’è già molta confusione. Mi auguro solo che venga data la priorità assoluta solo alla salute”.