La Juventus torna in zona Champions agganciando la Lazio
La Juventus supera l’Inter, alla seconda sconfitta in dieci giorni, grazie ad una ripresa di ottimo livello sia dal punto di vista caratteriale sia per quanto riguarda il gioco. I nerazzurri, che nella prima parte avevano meritato di passare in vantaggio ma si erano fermati al palo di Dumfries e all’incredibile errore di Lautaro, cedono ancora una volta nel secondo tempo, come già accaduto a Firenze e nel derby di Supercoppa; Inzaghi forse dovrebbe cominciare a rivedere alcune convinzioni e mettere in dubbio determinate certezze che al momento non stanno rispondendo alle attese, fermo restando che le possibili alternative per ora non si sono sempre dimostrate all’altezza. Per Motta, che dall’arrivo di Kolo Muani ha decisamente cambiato marcia, una grande iniezione di fiducia in vista dello sprint europeo nonostante qualche errore nella formazione iniziale quale ad esempio esporre Savona alle scorribande dello scatenato terzino destro olandese.
Il Napoli così resta al comando ed anzi allunga rispetto ai rivali nonostante il terzo inciampo stagionale contro la Lazio che stavolta, dopo due vittorie, si ferma sul pari soprattutto per responsabilità proprie. I biancocelesti infatti giocano molto meglio rispetto alla capolista ma dopo essere passati in vantaggio con Isaksen si “suicidano” due volte, prima con Provedel che “assiste” la ripartenza azzurra e non intercetta il tiro non irresistibile di Raspadori, e poi confezionano un’autogollonzo degno della sigla di “Mai dire gol”. Il pareggio di Dia, sempre indigesto alla formazione campana, sigla un pari che Conte accoglie certamente con riconoscenza, al di là delle dichiarazioni di rammarico espresse in pubblico.
Gasperini non supera l’ostacolo sardo e manca il riavvicinamento alla vetta; per il quarto posto c’è pure il Milan
La lotta scudetto resta al momento una contesa a due perché l’Atalanta non approfitta del turno apparentemente favorevole non andando oltre il pari col Cagliari. Le tante assenze e il peso degli impegni europei giustificano soltanto in parte la defaillance della squadra bergamasca, apparsa in affanno anche in altre occasioni recenti, eccezion fatta per la trasferta scaligera.
Per il quarto posto oltre alla Lazio e alla Juventus, si fa spazio anche il Milan di Conceicao e dei “fantastici quattro”, anche se il tecnico portoghese dopo l’esperienza negativa in Europa sembra intenzionato a proporne al massimo tre per volta. Come Muani per la Juventus, Gimenez potrebbe risultare davvero decisivo per il cambio di passo. Resta ferma invece la Fiorentina superata a domicilio dal super Como di Fabregas che finalmente raccoglie anche i punti insieme agli appalusi.
Nicola avanza; il Genoa è praticamente salvo mentre cadono ancora Empoli e Parma (che esonera Pecchia)
Dalla coda si stacca ormai definitivamente il Genoa che scavalca perfino il Torino e con i suoi 30 punti “vede” il decimo posto in classifica; ottimo naturalmente il colpo del Como che si allontana almeno un po’ dalla zona più viscida della graduatoria: da sottolineare la linea verde della formazione lariana in rete a Firenze con i giovani Diao e Paz. Continuano invece a scendere l’Empoli, arrendevole in quel di Udine ed il Parma che in inferiorità numerica per gran parte della gara, viene superato di misura da un Roma cinica e sparagnina (pregevole però la punizione di Soulè) e vede l’avvicendamento in panchina, con Pecchia che lascia il suo posto al neofita Chivu. Titoli di coda ormai per il Venezia ed il Monza che tenta perfino la carta disperata di Nesta, richiamato dopo l’inconcludente interregno di Bocchetti.