Allenatori vincenti si nasce…

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Le ultime settimane hanno consegnato alla cronaca italiana la città di Genova martoriata nuovamente dal violentissimo nubifragio e segnata in maniera profonda e dolorosa. L’intera comunità s’è dimostrata unita ed ha provveduto ad uscire dall’incubo con le proprie forze, evidenziando un attaccamento unico ed un forte voler aiutarsi reciprocamente. Il calcio, a modo suo e con le debite proporzioni, sta in un certo senso dimostrandosi un buon espediente per ricominciare, perché entrambe le squadre all’ombra della Lanterna sono lì, a ridosso degli squadroni, ed in pochi all’inizio della stagione avrebbero prefigurato questo scenario.

Più bella la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, più concreto il Genoa di mister Gasperini. Fatto sta, che la Genova calcistica tira fuori il petto e sfida le grandi squadre del nostro campionato. Incredibile l’avvio dei Grifoni: basti pensare alle sfide interne contro Lazio e Juventus, in cui il Genoa è riuscito a limitare i danni per poi, allo scadere, punire gli avversari di turno. Se poi si somma, rimanendo alle ultime giornate, il colpaccio su un campo difficile come quello di Udine allora la classifica gialloblù si trasforma in qualcosa di straordinario. Solo fortuna? Gasperini elogia i suoi, parla di miglioramenti costanti ed il Presidente Enrico Preziosi gongola.

Sponda blucerchiata: senza dubbio il grande protagonista dell’ottima prima parte di stagione è mister Mihajlovic, grande motivatore e conoscitore profondo di calcio. I tifosi lo amano, lui risponde facendo giocare la sua squadra in maniera propositiva, brillante, attenta. Che il serbo fosse predestinato a stare in panchina lo si capiva già ai tempi in cui giocava, un vero leader, inventato difensore da Sven Goran Eriksson e grande goleador con le sue bordate su punizione. Prima la Roma, poi Sampdoria e ancora le vittorie nazionali ed internazionali con la maglia della Lazio, prima di finire la carriera a Milano, sponda nerazzurra. Sinisa tira fuori il massimo dai suoi: oltre alle capacità tecniche, i blucerchiati fanno dello spirito da big un’altra arma vincente, così come spirito battagliero dimostra il Presidente Ferrero, che sembra già essersi calato nella parte di uomo di riferimento per un club di Serie A.

Ma una sorpresa non deve essere per forza in cima alla classifica, lo sa bene l’Empoli che, con tutte le difficoltà che comporta giocare nella massima serie, dimostra agli osservatori di essere una bella realtà, fatta di giocatori di prospettiva o addirittura che stanno già dimostrando un valore indiscutibile. Nella vittoria contro la Lazio, la squadra di Maurizio Sarri ha capitalizzato al massimo le poche occasioni avute (due gol su calcio piazzato) ma ha fatto emergere qualità individuali interessanti, come quella del difensore Daniele Rugani, sul quale la Juventus ha già messo le mani.

In fondo le sorprese, meno male, fanno parte della storia di ogni campionato di calcio e rendono più avvincente e stimolante la stagione. Se prima eravamo il campionato più bello del mondo, oggi almeno è confermata la regola secondo la quale non è assolutamente facile giocare e vincere contro le squadre dette di provincia. Spesso e volentieri le novità più belle provengono dai nostri settori giovanili, dalla primavera, forse ancora oggi troppo trascurati al cospetto di nomi provenienti da Paesi stranieri, magari oltre oceano, che più di qualche volta si dimostrano solo meteore.

Il campionato è lungo, duro, si dice che alla fine i veri valori emergono, fatto sta che è piacevole notare sorprese, squadre e calciatori meno quotati che lasciano il segno. Bravi, dunque, a quei dirigenti chi dimostrano di credere nei nostri ragazzi, che allestiscono rose di giocatori che rappresentano le sorprese dei campionati e a quegli allenatori che fanno rendere le rispettive squadre al di sopra delle loro potenzialità.