Allenamenti Serie A: manca l’ok al protocollo
Da oggi l’Italia entra nella fase 2 a pieno ritmo, ma sulla strada del calcio restano ancora non pochi ostacoli da superare. La ripartenza, con successo, dell’organizzatissima Bundesliga ha rappresentato un’iniezione di fiducia per i vertici del pallone, ma le parole del premier Conte hanno frenato i facili entusiasmi. “Bisogna che ci siano le condizioni di massima sicurezza. Per avere una data bisogna avere qualche garanzia in più che in questo momento non c’è”, ha detto il premier nella conferenza stampa di Palazzo Chigi. La posizione del Governo verso la settimana che potrebbe portare segnali importanti sul futuro del campionato resta all’insegna della massima cautela, pur di fronte ai confortanti dati legati alla curva epidemiologica. Non che la Federazione non se lo aspettasse, sia chiaro: ma la fiducia in via Allegri resta, alla luce del lavoro che pazientemente si sta portando avanti per limare gli aspetti non condivisi sul famigerato protocollo.
Allenamenti Serie A : i punti aperti
Le questioni più scottanti sono note: la quarantena in caso di positività, l’obbligo del maxi ritiro blindato senza contatti con l’esterno, che rischia di causare parecchi problemi logistici alle società non attrezzate, la responsabilità penale dei medici sociali. Le proposte correttive dei club, firmate dai rispettivi responsabili sanitari, sono state trasmesse al presidente della Figc Gravina e sono arrivate questa sera sul tavolo del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. “In spirito di piena collaborazione il ministro ha dato immediato impulso ai propri uffici per procedere ad una rapida ma approfondita analisi delle novità introdotte nel documento, in modo da poterlo inviare già domani all’attenzione del Comitato tecnico scientifico”, si legge nella nota. I club, che oggi si sono riuniti in videoconferenza, puntano a poter lavorare senza l’obbligo della clausura e promettono un costante monitoraggio sul gruppo squadra, con test sierologici e tamponi. Intanto, però, domani non scoccherà ancora l’ora degli allenamenti collettivi: i giocatori dovranno limitarsi al lavoro individuale, almeno fino a martedì. Lo scenario cui abbiamo assistito in questi ultimi 14 giorni.
Attesa per il via libera dal CTS
Non c’è stato ancora l’ok da parte del Comitato tecnico scientifico alle linee guida riguardanti gli sport di squadra. Pertanto, restano in vigore le regole attualmente in vigore, come sottolineato nel punto E del nuovo Dcpm. La validazione del documento del ministero dello Sport da parte del Cts dovrebbe arrivare, con tutta probabilità, nella giornata di domani. Un rinvio che non scombina i piani delle formazioni: diverse di loro avevano già prudentemente programmato più avanti l’inizio delle sedute collettive, in attesa di novità per capire come organizzare il ritiro. Si procede, dunque, sempre a piccoli e timidi passi per delineare lo scenario di ripartenza. L’auspicio delle autorità del pallone, non è un mistero, è quello di poter dare il fischio d’inizio per il 13 giugno. Data che però non trova il consenso di alcuni club.