Ieri sera al “San Paolo” è andato in scena un vero psicodramma calcistico: alla sesta giornata di campionato, la Juventus ha perso la sua terza partita. La squadra Campione d’Italia e vice-Campione d’Europa uscente, in 540′ di gioco, ha vinto una sola partita (in trasferta) ed in casa non vince dallo scorso 23 maggio (proprio contro il Napoli). La classifica langue: 14° posto (con ancora x partite da giocare per completare la giornata), sei gol fatti e sette subiti. Mai la Juventus era partita così male, neanche nel 1913 e nel campionato 1970/1971.
Cosa succede a questa Juventus? Dov’è finita la Juventus che lo scorso campionato, a questo punto del campionato, aveva battuto la Roma, era primatista isolata con 18 punti ed in casa era una schiacciasassi?
I tifosi, stanchi di subire gli sfotto’ da parte di altri tifosi, non sanno più a che santo votarsi.
Il problema è che la Juventus ha speso nel mercato estivo (120 milioni di euro), ma a questo punto la domanda è lecita: non è che la dirigenza abbia speso male? Può darsi, visto che Alex Sandro e Simone Zaza non convincono, Paulo Dybala (finora capocannoniere bianconero con due reti) fatica ad entrare negli schemi di Allegri, Mario Mandzukic starà fuori almeno fin dopo la sosta (finora non ha soddisfatto a pieno, salvo per il gol che ha riaperto il match di Manchester), Daniele Rugani fa la muffa in panchina e Hernanes si teme possa essere l’errore di mercato più grave. Senza contare che Sami Khedira dovrebbe tornare convocabile (quindi non partirà titolare) contro il Siviglia. Dato positivo, Mario Lemina ieri ha siglato il gol che ha tenuto in vita la Juventus a Fuorigrotta.
La speranza di questa irriconoscibile Juventus è il ritorno a centrocampo di Claudio Marchisio: il biondo numero 8 bianconero è l’ultima carta per Allegri di portare qualche punto in cascina. Attualmente il giocatore è out per infortunio, anzi per una ricaduta da un infortunio precedente, e dovrebbe tornare a giocare a ridosso della sosta: contro Siviglia e Bologna il centrocampo bianconero dovrà ancora fare a meno del suo faro.
Al netto degli infortuni, la Juventus è una squadra molto sfortunata: in questo breve scorcio di campionato, la squadra di Allegri ha provato in tutti i modi la via del gol ma la palla non riesce proprio ad entrate in rete: tiri poco precisi, portieri avversari in giornata di grazia, errori al momento del tiro sono l’impietosa fotografia di una Juventus irriconoscibile. E se non si segna, il calcio insegna che l’avversario prima o poi ti castiga.
Sono tre gli aspetti negativi di questa Juve: Hernanes, Paul Pogba e Massimiliano Allegri. Il Profeta è stato preso per fare il Draxler della situazione. Peccato che sia arrivato come rincalzo del tedesco e Allegri continua a farlo giocare da mediano e lui non convince, da trequartista e fa male, inoltre sbaglia i calci piazzati e i compagni non glieli fanno tirare. La domanda che circola tra i supporter bianconeri è “Profeta, a che gioco stiamo giocando?”. Il numero 11 non è diventato un brocco in un minuto e di esperienza ne ha da vendere, allora come mai non gira neanche lui? Che l’Inter abbia rifilato un pacco alla rivale? L’unica ricetta per il giocatore sarebbe la calma e la riflessione, ma la Juve, questa Juve, ora non può più perdere tempo ad aspettare che un suo giocatore entri in palla, anche perché se l’Inter stasera vince contro la Fiorentina, spingerebbe i bianconeri ad un pesante – 13.
Per quanto concerne il francese, anche ieri ha fatto una partita deludente. L’ennesima in stagione. E pensare che lui contro il Napoli ha sempre fatto bene e segnato gol belli e pesanti. Sarà che è giovane e ha tutti il tempo davanti, ma finora abbiamo visto un pessimo “polpo”, lontano parente di quello che fino allo scorso campionato creava scompiglio nelle aree avversarie mostrando la personalità di un giocatore navigato. Sarà il numero che indossa, sarà che seguirà l’andamento della squadra, ma questo Pogba non serve alla Juventus. Tempo ce n’è ancora, ma se lui non ingrana, il centrocampo juventino ne risente.
E per finire Max Allegri e i suoi moduli meriterebbero una tesi di laurea: otto partite ufficiali giocate tra l’8 agosto e ieri (compresa quindi la Supercoppa italiana ed il match contro i citizens), otto formazioni diverse con moduli sempre differenti. L’allenatore livornese deve fare i conti un’infermeria piena e con una squadra che sta faticando manco fosse una squadra che lotta ogni anno per salvarsi.
Allegri è il principale imputato di questo allucinante avvio di campionato. E’ lui (in quanto allenatore) che mette in campo la squadra, è lui che vede i giocatori tutta la settimana negli allenamenti, è lui che deve capire che modulo usare contro le avversarie. Il tecnico livornese invece sembra un principiante alla prime armi della panchina e sbaglia continuamente. E perdere contro un Napoli ben messo in campo ma anche lui in crisi di risultati è stato mortificante, anche perché due delle tre sconfitte sono arrivate contro squadre che dovrebbero lottare (!) come la Juve per lo scudetto. Mai la squadra bianconera aveva perso a stretto giro di posta due scontri diretti, ma si vede che quest’anno davvero non gira.
Massimiliano Allegri non è assolutamente a rischio esonero, anche perché la squadra torinese, anche se finisce male la stagione, il tecnico non lo cambia a stagione in corso (finora solo cinque allenatori sono stati esoneri, o si sono dimessi, durante il corso del campionato), ma la sua intoccabilità non deve essere una scusa per adagiarsi sugli allori.
Che sia chiaro: vincere lo scudetto per cinque anni di fila è capitato solo tre volte in 116 anni di storia del calcio italiano ed il solo fatto di ripetersi anno per anno non è mai facile. Le avversarie si sono rinforzate molto e mai come quest’anno la Serie A era tornata ai livelli degli anni precedenti.
La Juventus per ora non c’è per ora, il campionato è ancora lungo e deve ancora entrare nella fase invernale.
Il soldato Ryan cinematografico è stato salvato grazie all’eroico gesto del capitano Miller. Che tutti i tifosi juventini si trasformino in tanti capitani Miller e salvino la Vecchia Signora da questa crisi che sembra non finire.
I tifosi, non tradiscono mai.