Fresca di sentenza giudiziaria, la Juventus è tornata a pensare al campo in vista della sfida di domani sera contro l’Atalanta. E proprio di entrambe le cose ha parlato Massimiliano Allegri in conferenza stampa. Queste le sue parole:
“Questo è il momento di ricompattarci, lavorare con un basso profilo e in silenzio già a partire dalla sfida contro l’Atalanta. Col -15 non cambia niente, sul campo dobbiamo cercare di dare il massimo”. Dal punto di vista della sentenza Allegri ha passato la palla alla società: “Al momento è così ed è un dato di fatto. Noi dobbiamo fare il meglio possibile perché solo una cosa non voglio, ovvero trovarci tra due mesi (il Coni confermerà i 15 punti o li toglierà totalmente ndr) con rimpianti”.
Cosa si sente di dire ai tifosi in un periodo difficile?
Bisogna chiudere il girone d’andata nel migliore dei modi. Sarà una gara particolare, dovremo ricompattarci ancora di più tutti, ma noi dobbiamo solo pensare al campo e a lavorare.
Cosa cambia per voi con il -15 in classifica?
Niente, assolutamente. Dobbiamo fare punti e contro l’Atalanta sarà difficile perché sono veramente in forma. Giochiamo in casa e dovremo giocare al meglio per poter agganciare il settimo posto. Poi c’è l’Europa League e la Coppa Italia, noi terremo il profilo basso per fare il meglio possibile.
Come si riparte dal campo?
Non bisogna ripartire, le vicende giudiziarie riguardano la società e ci sarà un ricorso. Noi pensiamo solo al campo e cercare di girare a 25 punti. Nel girone di ritorno dovremo scalare piano piano le posizioni cercando di fare il massimo.
I campioni in rosa c’è possibilità che giochino con più leggerezza?
Alla Juventus non si gioca mai con leggerezza. Abbiamo sempre una pressione di dover vincere, dovremo fare il nostro lavoro nel migliore dei modi e recuperare i giocatori che stanno fuori, come Vlahovic e Pogba che col Monza ci saranno. Con l’Atalanta rientra Cuadrado. Prima della sentenza eravamo a un punto dal secondo posto, con possibilità di giocarsi un posto in Champions e magari il campionato. Dobbiamo dare tutto perché la sentenza definitiva sarà tra 2 mesi e allora non vorrò rimpianti di non aver fatto quello che avremmo potuto fare. Ora è il momento di ricompattarsi ulteriormente anche coi tifosi, ma è da questi imprevisti che se ne esce rafforzati con serenità e la determinazione di fare cose importanti sul campo.
Rabiot come sta?
Ha lavorato con noi, è recuperato.
Ha parlato con i nuovi dirigenti?
Ho parlato con l’amministratore delegato ieri, oggi il presidente Ferrero e Scanavino parleranno alla squadra. A noi non resta che allenarci, preparare la partita e giocare contro l’Atalanta.
Che sentimento c’è all’interno della squadra?
La penalizzazione – momentanea – è un dato di fatto. Tutte le situazioni vanno trasformate in opportunità. Dobbiamo fare il massimo e poi vedremo dove saremo a fine campionato, ma c’è anche l’Europa League per arrivare in Champions e la Coppa Italia. Ci sono 60 punti a disposizione in campionato.
La squadra va motivata in modo diverso?
A me non piace molto parlare, ma la squadra sa benissimo cosa bisogna fare. Per noi è cambiato poco, dovremo avere una forza interiore per calarsi in una nuova classifica, un passo per volta.
Dopo questa sentenza, è preoccupato per le altre? In caso di esclusione dall’Europa il suo futuro cambierà?
Nei momenti di difficoltà bisogna essere bravi ad assumersi le responsabilità. Io sono l’allenatore della Juventus e lo sarò anche in futuro, a meno che non mi mandino via. Quando le cose vanno bene siamo tutti bravi, ma bisogna prendersi le responsabilità. Noi siamo nelle condizioni di poter fare bene coi giocatori che abbiamo, che rientrano e coi giovani come abbiamo visto con il Monza in Coppa Italia. Questa è la nostra direzione e il campionato italiano ci dice questo, bisogna puntare sulle giovanili, e basta guardare la differenza di fatturati con la Premier League.
I 15 punti l’hanno stupita o aveva sensazione della gravità della situazione?
Non ero in grado di dire se la situazione era grave o meno. L’unica cosa certa è che dobbiamo accettare la sentenza, poi fuori dal campo ci penserà la società. Noi stiamo concentrati su quanto è da fare sul campo.
Cosa cambia con la squalifica di Cherubini?
Ognuno di noi ha la propria responsabilità e sono dispiaciuto a livello personale sia per Cherubini, che per Agnelli, Nedved, Arrivabene e Galimberti.
Solo la Juventus è stata condannata: a cosa ha pensato?
Quando ho saputo dei 15 punti ho fatto subito i calcoli per capire quanto ci serve per andare in Champions, ovvero qualcosa di straordinario.