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Allegri: “Era necessario arrivare a quota 60. Rinnovi Di Maria e Rabiot? Champions determinante”

Le parole del tecnico bianconero alla vigilia di Juventus-Lecce

Allegri
MASSIMILIANO ALLEGRI PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le parole di Massimiliano Allegri alla vigilia del match contro il Lecce.

Sulla partita e la classifica:

«Intanto abbiamo raggiunto questa famosa quota 60 che era tutto aprile che ci dovevamo arrivare ma non riuscivamo ad arrivarci. La politica dei piccoli passi: un punticino ci ha permesso di arrivare a quota 60. L’atteggiamento della squadra è stato diverso rispetto ai primi 25 minuti di Milano. L’abbiamo mantenuta, abbiamo creato molto, ma abbiamo sbagliato molto in fase conclusiva e su questo dobbiamo migliorare. Domani sarà diversa, è la seconda in tre giorni, il Lecce vuole rimanere in Serie A e dobbiamo essere bravi, concentrati e soprattutto rispettosi».

Sul bilancio dopo 100 panchine:

«Va fatto a fine anno. Anche perché abbiamo due obiettivi davanti, che sono uno dei primi 4 posti e l’Europa League. Poi vedremo. Come in tutte le annate ci sono state cose positive e negative. Stiamo lavorando per cercare di tornare a vincere, per essere competitivi e perlomeno lottare fino alla fine. Quest’anno non ci siamo riusciti. È stata un’annata in cui abbiamo avuto vicissitudini, dentro e fuori dal campo. Bisogna essere bravi a finire nel miglior modo possibile perché abbiamo due obiettivi davanti e belli da raggiungere e devono essere uno stimolo per noi».

Vlahovic:

«Gli obiettivi personali sono importanti ma devono essere messi a disposizione della squadra. Alla fine della stagione uno può fare bene o male, ma quando non raggiungiamo gli obiettivi facciamo tutti male. Siamo tutti responsabili. Sta bene, è entrato a Bologna e domani deciderò se farlo partire titolare o meno. Ma sono contento fino a questo momento di quello che ha fatto».

Sulla corsa Champions:

«Il calcio è bello perché varia da una partita ad un’altra. Mercoledì dopo Milano si parlava di stanchezza, solite robe quando una squadra perde. Poi dopo la squadra fa una buona partita a Bologna e allora si dice che la squadra ha ritrovato condizione. La squadra ha una buona condizione, il fattore mentale fa la differenza in questo momento. Abbiamo qualche punticino di vantaggio ma abbiamo due scontri diretti. Abbiamo sei partite da giocare, è un mini-campionato in cui partiamo dietro la Lazio. Il nostro obiettivo è raggiungerli».

Rabiot:

«Forse non sarà ai livelli di qualche mese fa ma Adrien anche l’altro giorno a Bologna ha fatto una partita importante, come tutti. Domani è possibile che riposi».

Di Maria:

«Sta bene, gli è passato il dolore alla caviglia e domani potrà essere della partita. È un giocatore straordinario, ci aspettiamo tanto da lui come da tutti. Ognuno si deve mettere al servizio della squadra con le sue caratteristiche, lui può fare la differenza all’interno una partita».

Fagioli:

«Può migliorare su tante cose come tutti i giocatori fino a quando giocano a calcio. È cresciuto tanto, ha fatto partite importanti, poi ha avuto un momento di flessione e ora è tornato a essere un giocatore forte come prestazioni. L’altro giorno l’ho tolto non perché meritava di essere tolto ma perché c’era bisogno di giocatori con caratteristiche diverse in quel momento. Però aveva fatto una buona partita».

Sulle sconfitte di aprile:

«Ci sono questi momenti. Fino alla scorsa settimana eravamo dentro tutte e tre le competizioni. Quando ci si arriva ad aprile vuol dire la stagione sta andando bene. Per la Juventus andare meglio vuol dire vincere, ma non è che nello sport vince sempre il solito. Altrimenti verrebbe a noia, non si può sempre vincere o sempre perdere. L’obiettivo domani è tornare a vincere perché in campionato è da un po’ che non lo facciamo».

Bremer:

«Sta bene, aveva bisogno di riposare che ha giocato tante partite. È il primo anno che gioca una partita ogni 3 giorni. Le pressioni. Non era semplice. Aveva bisogno di riposare da domani rientra in campo. Credo che riposerà Alex Sandro, ha giocato molto. Poi con una partita ogni tre giorni in cui c’è da spingere molto c’è bisogno di energie fresche e nuove».

Sui rinnovi di Di Maria e Rabiot:

«Questo non lo so, quello che succederà la prossima stagione ci penseremo a bocce ferme. Non sappiamo in questo momento se giochiamo la Champions, che è il nodo cruciale. Se la giochi è un discorso, se non la giochi è un altro sul fatto della programmazione. Dobbiamo stare calmi, concentrarci su quello che dobbiamo fare. Mancano 32 giorni a fine stagione, dobbiamo concentrarci su quello. Poi valuteremo nel migliore dei modi con la società quello che ci sarà da fare l’anno prossimo».

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