In una stagione caratterizzata da alti e bassi per l’Avellino di Tesser, l’unica certezza è il talento puro di Benjamin Mokulu Tembe, attaccante classe ’89. Oggetto misterioso fino alla passata stagione, oggi, come un motore turbodiesel che ha bisogno di carburare per esprimere al meglio il suo potenziale, ha trovato la sua collocazione ideale in campo (complice l’addio di Trotta a gennaio) e ha raggiunto quota 11 alla voce reti segnate grazie ai due gol nella giornata odierna ad Ascoli.
LE CARATTERISTICHE
Soprannominato dai suoi tifosi “a Cerza”, “la Quercia” in dialetto irpino, per via del suo fisico imponente (187 cm x 83 kg), è dotato di grande rapidità e può giocare indifferentemente da centravanti puro o sulla fascia in un 4-3-3. Posizione, quest’ultima, che sembra sprigionare il massimo potenziale del ragazzo.
LA CARRIERA
Nato a Bruxelles ma di orgini congolesi, Mokulu inizia la carriera in patria dove si mette in luce, non ancora ventenne, con la maglia dell’Ostenda nella stagione 2008-09 segnando 19 reti in 44 presenze. Poi si trasferisce a titolo definitivo al Lokeren dove rimarrà fino alla stagione 2012-13, totalizzando tra coppe e campionato 114 presenze condite da 20 reti. Dopo una breve esperienza al Mekelen, viene girato in prestito al Bastia nell’estate del 2014, esperienza tutt’altro che positiva per il calciatore belga che riuscirà a collezionare appena 4 presenze con la maglia dei corsi. Dopo appena sei mesi viene ingaggiato dall’Avellino grazie alle grandi capacità dell’Avv. Enzo De Vito, ex Aversa Normanna (ma già in passato nell’entourage del vecchio Avellino targato Pugliese).
L’ESPLOSIONE
Nei primi tempi con la maglia dei Lupi fatica a mettersi in mostra, tuttavia, complice l’infortunio di Castaldo, gioca tutta la parte finale di stagione, comprese 3 partite di play-off da titolare, senza trovare mai il gol. Giocatore di grande tenacia, Mokulu è pronto a ripartire nella stagione 2015-16, dove riuscirà a segnare le prime reti nel campionato cadetto. Nella prima parte di campionato non appare ancora del tutto maturo, tanto da finire in panchina in alcune occasioni; nel percorso di crescita del ragazzo sono innegabili i meriti di Attilio Tesser che, in particolare dopo l’addio di Marcello Trotta, è riuscito a ridisegnare la squadra, esaltando al massimo le qualità del belga. Il passaggio dal 4-4-2 al 4-3-3 ha permesso infatti a Mokulu di potersi esprimere al massimo svariando su tutto il fronte d’attacco. I 4 gol nelle ultime 8 presenze parlano chiaro.
Che la favola continui, dunque, anche perché per un calciatore approdato a 26 anni in Serie B sognare è più che lecito. E chissà che, visto il livello delle prestazioni, qualche squadra di Serie A non si sia già messa sulle sue tracce…