Sembrano lontani, forse irripetibili, quei tempi in cui l’Italia riusciva a battere la Francia e ad accaparrarsi il titolo di miglior giocatore del 6 Nazioni nel 2011 con Andrea Masi. Da quando l’Italia è entrata nel prestigioso torneo della palla ovale, precisamente nel 2000, ha perso 100 incontri su 113 disputati, di cui gli ultimi 35 di fila. Le dodici vittorie più il pareggio ottenuto non sono dati di cui vantarsi, anzi c’è da vergognarsi perchè sono stati investiti tanti di quei soldi nelle fallimentari Accademie, che la Federazione ha dimenticato di formare la cosa più importante, ovvero i tecnici di un certo livello, che sono fondamentali per la crescita dei ragazzi.
Gli esperti parlano di una possibile riscossa a partire dal 2023, in cui potremo testare i miglioramenti dei nostri atleti dai prossimi Mondiali francesi. Le colpe, sempre secondo fonti autorevoli, sarebbero dovute pure dalla mancanza di un campionato italiano all’altezza della situazione, e come dargli torto?
Attualmente il nostro movimento sembra come la Ferrari di Maranello, dove si investe sempre per avere risultati nel prossimo lustro, perdo oggi, ma state tranquilli che vincerò domani, chi ha ragione?
Per ora hanno ragione i tifosi che ad ogni torneo devono patire umiliazioni e sonore sconfitte, dove gli unici ad essere contenti sono i nostri avversari, i quali ringraziano a cuore aperto per i 4 o 5 punti, compreso il bonus delle 4 mete realizzate, che porteranno a casa senza troppe difficoltà. In questo momento la nostra nazionale, purtroppo, non è in grado di opporre alcuna resistenza alle altre 5 formazioni del torneo. Un termine di paragone pertinente sarebbe quello di dire che siamo una squadra di Lega Pro, la quale milita, per contratto o sponsor (almeno fino al 2024) , nella serie A, ovviamente massimo rispetto per chi è in serie C.
In 22 partecipazioni l’Italia si è portata a casa il cucchiaio di legno per 16 volte, e si appresta decisamente a conquistare il 17º.
Italia-Scozia
Chiuso il preambolo statistico è tempo di ritornare domani in campo alle ore 15 e 15 allo Stadio Olimpico di Roma. Di fronte avremo la Scozia, attualmente in penultima posizione a pari merito con il Galles, entrambe a 5 punti. Il cammino azzurro nelle prime 3 giornate è stato imbarazzante con 127 punti subiti ed appena 16 realizzati: Francia-Italia 37-10, Italia-Inghilterra 0-33, Irlanda-Italia 57-6.
L’unica arma, o speranza, che capitan Lamaro e compagni hanno, è l’orgoglio unito al fattore campo, a cui aggrapparsi per cercare di salvare almeno il salvabile con il motto: “perdere, ma lottare fino alla fine”, altrimenti saremo costretti a vedere l’ennesima figuraccia in Mondovisione; anche se in questo momento storico ci sono cose più importanti da risolvere come il Covid ed il conflitto russo-ucraino, fa sempre piacere distrarre la mente con eventi sportivi di qualità.
Il programma della 4ª giornata
Venerdi 11 marzo
Galles-Francia
Sabato 12 marzo
Italia-Scozia
Imghilterra-Irlanda;
Classifica
Francia
14 punti
Irlanda
11 pt.
Inghilterra
10 pt.
Scozia
5 pt.
Galles
5 pt.
Italia
0 punti.
Ultima giornata
Sabato 19 marzo
Galles-Italia
Irlanda-Scozia
Francia-Inghilterra.
Cenni storici sugli ultimi 30 anni degli allenatori che si sono succeduti sulla panchina italiana
Le basi per approdare al 6 Nazioni furono costruite senza alcun dubbio dal 1989 al 1999 da 2 tecnici francesi come Fourcade e Coste, i quali passarono il testimone al Ct. Italiano Mascioletti che guidò la squadra dal 1999 al 2000. Successivamente toccò a Jhonstone che a sua volta lasciò il testimone all’indimenticato allenatore australiano Kirwan, al timone dal 2002 al 2005; in seguito arrivò Berbizer (Fra), al timone dal 2005 al 2007; Mallet ci guidò dal 2007 al 2011 per poi passare la palla all’altro transalpino Brunel, che restò fino al 2016 con un discreto successo, ma quella era una nazionale piena di talenti. Nel 2016 ecco l’era di O’Shea, il quale non fece poi cosi male con le sue 9 vittorie e 31 sconfitte in 40 incontri disputati. Il periodo più cupo è stato certamente quello di Smith dal 2019 al 2021 con 13 sconfitte su 13, mentre quello attuale dell’aussie Crowley sembra essere catastorfico, anche se è presto per tirare un bilancio, proprio perchè allena i nostri rugbisti da luglio 2021, quindi, bisogna dargli tempo e fiducia, nonostante il buongiorno si veda dal mattino.
Statistiche più recenti
Kirwan (2002-2005)
32 sconfitte e 10 vittorie;
Barbizer (2005-2007)
17 sconfitte, 1 pareggio e 12 vittorie;
Mallet (2007-2011)
31 sconfitte e 9 vittorie;
Brunel (2011-2016)
39 sconfitte e 11 vittorie;
O’Shea (2017-2019)
31 sconfitte e 9 vittorie;
Smith (2019-2021)
13 sconfitte su 13 incontri;
Crowley (2021- ?)
3 sconfitte su 3 incontri del 6 Nazioni.