Tutti ai piedi di Isco

Isco

Isco e i colpi da top player

Sabato sera il Bernabeu ci ha lasciato un telegramma: “Isco è forte. Stop”. Del 3-0 che le Furie rosse hanno dato alla spregiudicata (solo nel modulo) Italia di Ventura, il numero 22 di Lopetegui è stato il migliore in campo con una pregevolissima doppietta.

Ci ha messo molto anche la nostra Nazionale a farlo giocare “a suo agio”, ma la punizione pennellata e il gran gol del momentaneo vantaggio per 2-0 hanno fatto capire che il talento del Real Madrid è il giocatore che ogni squadra nazionale vorrebbe in attacco, per non parlare delle singole squadre di campionato. I campioni d’Europa in carica si gongolano il loro giocatore “dalla testa grossa” (come sostenevano al Manchester United) e sanno di avere in casa un ragazzo che farà contenti i tifosi di Real e Spagna per tanti altri anni.

Nativo dell’andalusa Benalmádena, Francisco Román Alarcón Suárez è cresciuto nelle giovanili del Valencia e poi è esploso nel Malaga. Dall’estate 2013 gioca nel Real Madrid dove è migliorato di stagione in stagione, lottando pancia-a-terra per accaparrarsi una maglia da titolare in una squadra piena zeppa di campioni.

Nella sua “casa” prestata per l’occasione alla Nazionale. Isco ha fatto ballare Verratti e i difensori italiani per tutto il corso della partita: dribbling, tunnel, tocco di prima e il suo essere ambidestro che lo rende, ad appena 25 anni, un giocatore completo. Ma è tutta la Spagna che a Madrid ha dato una lezione di calcio all’Italia, arrivata in terra iberica per cercare di fare il colpaccio e portarsi al primo posto nel girone che vorrebbe dire “nada play off”. E invece complice il modulo spregiudicato, giocatori che sono stati aggrediti in tutti gli spazi e la premiata ditta madridista Ramos-Isco-Asensio-Morata, per i ragazzi di Ventura che se Russia 2018 dovrà essere, sarà solo tramite i play off. Per gli azzurri una batosta da cui risalire subito e cercare di non gettare alle ortiche anche il secondo posto, visto che, per evitare sgradite sorprese, l’Italia dovrà vincere le due partite interne contro Israele (domani a Reggio Emilia) e Macedonia (il 6 ottobre al “Grande Torino” di Torino). Poi si scoprirà chi si dovrà affrontare per volare in Russia.

Al Bernabeu siamo stati mangiati (calcisticamente) dalla Spagna e Isco è stato lo chef stellato.

Loro si godono primato del girone, la (quasi) qualificazione e Isco, noi ci lecchiamo le ferite e attendiamo con ansia che l’urna ci regali un’avversaria morbida.

A ognuno il suo. Purtroppo.