Il presidente della Juve Andrea Agnelli fa il bilancio della stagione, conferenza stampa ricca di contenuti quella del patron bianconero. Agnelli vede ovviamente il bicchiere mezzo pieno, una stagione da vincenti semplicemente senza la ciliegina sulla torta, in ogni caso da incorniciare.
Di seguito la conferenza stampa come riportata da sportmediaset:
Il discorso di Agnelli: “Un anno che ci rende estremamente orgogliosi. Usciamo con delle sensazioni miste dalla finale di Berlino. Abbiamo giocato per vincere come tutte le partite che disputiamo. Abbiamo il maggior numero di finali perse, ma siamo arrivati per otto volte in finale e questo conta. Quando penso alla storia europea della Juventus, credo che la dimensione sia tornata quella che tutti quanti noi ci auspichiamo La finale di Berlino come punto di partenza”.
Il commento sulla finale di Champions: “Non è la partita dell’altro ieri che ci deve lasciar del rammarico per il risultato che abbiamo ottenuto, ci sono altre finali se guardo la nostra storia che sarebbero dovute finire in maniera diversa e le aspettative erano diverse: penso alla finale di Manchester, di Atene, di Monaco, quelle sono partite che sicuramente ci lasciano l’amaro in bocca, ma quando penso alla partita con l’Ajax o a quella dell’altro ieri sera, erano partite che non erano così scontate, che si sarebbero potute anche perdere. La prestazione della squadra a Berlino è un ottimo punto di partenza per il futuro, una partita che è seguita ad un percorso importante, le svolte in questa stagione a livello europeo credo siano state la partita di Dortmund e la semifinale col Real Madrid, che ci ha permesso di giocare una partita con il Barcellona a viso aperto, una partita in cui abbiamo subito un gol dopo pochi minuti che avrebbe potuto uccidere qualsiasi altra squadra. Invece la squadra ha reagito, ha pareggiato, ha giocato 20 minuti esaltanti ed è stata una partita che avremmo potuto vincere. Poi ci sono episodi che non sono stati favorevoli e hanno permesso al Barcellona di segnare un gol in contropiede che ha chiuso la partita. Io non posso fare altro che pensare a questo percorso europeo e porlo a tutti noi come punto di partenza per il futuro, un futuro che a livello europeo non deve assolutamente far pensare e ripeto non deve assolutamente far pensare che poichè Milano è vicina ed è comodo arrivarci, noi l’anno prossimo giocheremo sicuramente la finale di Champions League a Milano. Arrivare a giocare una partita come la finale di Champions League è durissimo per tutti, infatti ogni anno le finaliste cambiano”.
Anche il bilancio sorride: “Del Licensing avete parlato anche voi ultimanente in maniera più decisa, perchè un accordo è stato stretto con un altro nome rilevante del mondo dello sport, che è la VR46, la società di Valentino Rossi, quindi questo ha attirato sicuramente molta più attenzione. Ma non sono solo i grandi nomi che fanno la differenza, ma sono le attività che Francesco e il suo gruppo mettono al servizio della società quotidianamente, che ha permesso alla società di fare veramente un salto di qualità, se pensiamo a quello che è stato il fatturato della Juventus nel 2010/11, ovvero al primo anno della mia gestione, abbiamo sostanzialmente raddoppiato il fatturato per arrivare a 315 milioni l’anno scorso. Questi sono i dati reali, in quanto tengono in considerazione anche le plusvalenze generate. Qui mi consento una piccola divagazione. Intanto dissento dall’interpretazione della Deloitte, anche se sostanzialmente come metodologia la condivido. Se guardo alla storia della Juventus, anno su anno, circa 15 milioni di plusvalenze sono generate anno su anno e fanno parte dei ricavi ricorrenti, quindi da questo punto di vista nella nostra gestione interna quel tipo di risultato è il tipo di risultato che ci attendiamo anno su anno, quindi per me quelli sono risultati ricorrenti. Dall’altro è vero che una cessione eccellente porterebbe a quello che sarebbe un dato drogato. L’anno scorso ci siamo spostati non moltissimo, quindi ritengo che sia più giusto valutare il fatturato nel suo insieme, quindi arriviamo a 315 milioni. Quest’anno i risultati verranno pubblicati a settembre e in questo momento essendo quotati non posso far altro che riportarvi a quello che pubblichiamo al termine di ogni consiglio. Però essere arrivati al termine della stagione 13-14, al risultato di 315 milioni di fatturato, è un risultato che ci mette in una situazione di poter affrontare le grandi potenze europee sul campo. A quel punto entra in gioco, e torniamo alla capacità del direttore e dei suoi collaboratori, di saper gestire bene quella che ho sempre chiamato la potenza di fuoco”.
I ringraziamenti ad Allegri, Marotta, Nedved e Paratici: “Qualche giorno prima di questa partita abbiamo vinto la decima Coppa Italia e qualche giorno prima avevamo vinto il nostro 33.esimo Scudetto. Da questo punto di vista, questa è stata una stagione straordinaria e ci deve rendere tutti veramente orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Siamo partita in reltà quest’anno il 16 luglio da questa stanza presentando l’allenatore, Massimiliano Allegri, e io non posso cominciare che da questo fatto per ringraziare un primo pezzo della società, che è la parte gestita dal direttore Beppe Marotta e che è qui con noi oggi, dal direttore sportivo Fabio Paratici e dal consigliere Pavel Nedved. Allegri ha avuto molto coraggio ad accettare la sfida”.
Sulla nuova maglia ci sarà una stella per la decima Coppa Italia?
“No, non ci sarà nessuna stella d’argento sulla maglia”
Più orgoglio o delusione per la finale di Champions?
“Parlando da tifoso c’è sia orgoglio che delusione. Abbiamo giocato contro i migliori e potevamo vincere. Futuro? Penso a Morata, Pereyra, Dybala e Rugani. Sono giocatori che stanno crescendo e sono da Juve”.
C’è la possibilità dell’ingresso in società di qualche socio di minoranza?
“Non lo stiamo cercando”.
Mercato?
“Ho fiducia nell’operato del direttore Marotta e dei suoi collaboratori. Faranno le scelte giuste per continuare il processo di crescita. Saranno 90 giorni di fuoco”.