Sci alpino, Italia: ritornano le valanghe azzurre?

sciI primi week-end di Coppa del Mondo di sci alpino hanno consegnato all’ Italia ben 4 podi, tra cui la bellissima vittoria di Federica Brignone nel gigante d’ apertura di Soelden. Sempre la milanese è salita sul gradino più basso del podio ad Aspen, confermandosi ai vertici. Peter Fill ha contribuito all’ incetta di grandi risultati in questo avvio con il secondo posto nella discesa di Lake Louise, a solo un centesimo da re Aksel Lund Svindal, ed il terzo posto in Super-G.

Oltre ai podi, va sottolineata la crescita di entrambe le squadre, con rare eccezioni. Sei azzurre nelle prime 16 a Soelden ed Aspen, con Manuela Moelgg ai piedi del podio negli Stati Uniti. Nadia Fanchini, Elena Curtoni, Marta Bassino, Irene Curtoni e la ritrovata Sofia Goggia hanno finora impressionato in gigante, dove anche gli uomini hanno piazzato 5 pedine a punti nella gara d’ esordio. Se Roberto Nani si è confermato a ridosso dei mostri sacri, Eisath e Borsotti hanno fornito una prestazione convincente. Ballerin, e l’ eterno Manfred Moelgg, intervistato da Sport Paper qualche settimana prima della gara inaugurale, hanno fatto il resto.

In gigante dunque le certezze sono parecchie. Nel week-end scorso le buone notizie sono arrivate dagli uomini-jet. Dopo 3 prove sottotono, Peter Fill e Dominik Paris sono stati quasi perfetti, specialmente il 33enne di Bressanone, capace di salire sul podio in ambedue le occasioni. Paris, 7° in discesa e 6° in Super-G, si è difeso portando a casa punti pesanti, in vista di Beaver Creak. Da Christof Innerhofer ci si aspetta molto di più, anche se la 12esima piazza conquistata in discesa vale oro in quanto il ragazzo di Brunico occupava uno degli ultimi posti disponibili per restare nei principali gruppi di merito della specialità. Mattia Casse (15° in Super-G) e Matteo Marsaglia (22esimo dinanzi ad Inner) hanno contribuito alla mini-festa azzurra.

Per quanto riguarda lo Slalom femminile manca la stella. Chiara Costazza gravita sempre nel primo gruppo di merito, ma non riesce a piazzare la zampata che tutti si attendono dal talento di Cavalese. Irene Curtoni e Manuela Moelgg si difendono come possono, costrette dal pettorale ad affrontare piste già segnate dai passaggi precedenti. Nel primo speciale di Aspen ci ha provato anche Federica Brignone, riuscendo a qualificarsi per la seconda manche partendo con il pettorale numero 64. Un autentico capolavoro, vanificato parzialmente da un errore nel finale.

Indubbiamente la punta di diamante si chiama Federica Brignone. La 25enne milanese, figlia di Maria Rosa Quario, lottando anche nella specialità della madre, potrà in un futuro prossimo sognare la CDM generale. A mio parere la Brignone ha tutte le carte in regola per diventare una sciatrice completa. Intanto si gode per il momento la seconda piazza in classifica dietro il fenomeno Shiffrin.

Anche Peter Fill è lassù in alto, al terzo posto, e potrà ora approfittare di altre due prove veloci nel week-end.

L’Italia dello sci alpino è tornata a fare sul serio, è tornata a far sognare gli appassionati dello stivale, che dai tempi di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni attendono atleti in grado di provare a vincere la CDM, in grado di bloccare un’ intera nazione durante le loro discese.